“Grazie, ma no grazie”. In sintesi, è questo il messaggio che una buona parte dei concessionari statunitensi ha mandato alla General Motors in merito alle vetture 100% elettriche a venire. GM ha programmato di offrire 30 modelli a batteria già entro il 2025 e sarà il marchio Cadillac (l’equivalente americano di BMW e Mercedes) a guidare questa offensiva. Tuttavia, molti dealer del marchio Cadillac, dopo aver preso parte alla presentazione riservata dei prossimi modelli elettrici della GM, hanno evidenziato grande scetticismo sui prodotti che arriveranno negli showroom.
Tanto che ben 150 concessionarie su 880, si sono rifiutate di aderire al programma di elettrificazione della GM che, peraltro, comporterebbe una spesa di circa 200 mila dollari per l’adeguamento delle officine e delle infrastrutture di ogni rivenditore. Perciò i 150 dealer hanno deciso di interrompere la collaborazione con GM, che vede la sua rete americana ridursi in un sol colpo di quasi il 20%. La remissione del mandato da parte dei concessionari, commenta il Wall Street Journal, riflette la diffidenza dei dealer nei confronti dei veicoli elettrici.
E, a quanto pare, anche i concessionari che hanno deciso di rinnovare il contratto con Cadillac – che ha offerto loro di ricomprare il mandato per cifre che oscillano da 300 mila a un milione di dollari – stanno accogliendo tiepidamente la nuova strategia di GM: “Non sono convinto al 100% che le auto elettriche saranno la soluzione magica che tutti dicono”, ha commentato al WSJ un dealer: “Penso, però, che diventeranno una parte importante della nostra attività”.
Tuttavia, l’addio dei concessionari dissidenti potrebbe gettare una nuova ombra persino sui piani di Biden in tema di elettrificazione: il neo Presidente, infatti, a settembre aveva anticipato la volontà di stanziare ben 450 miliardi di dollari per incentivare gli automobilisti all’acquisto di vetture a batteria, con sconti a partire da circa 3 mila dollari (rottamandone una tradizionale). Ma, ad elezioni avvenute, Biden ha aggiustato il tiro, recuperando l’iniziativa da 3 miliardi di dollari voluta dall’amministrazione Obama, che nel 2009 aveva proposto sconti governativi per l’acquisto di vetture più efficienti, incluse quelle a benzina.