Chiedono un nuovo lockdown e misure più severe perché con le prossime festività la situazione epidemiologica rischia di sfociare in una terza ondata, con conseguenze pesantissime sul sistema sanitario e sulla vita dei cittadini. È questa la linea su cui scienziati ed esperti insistono in Europa, a partire da Germania e Svizzera, mentre i governi sono alle prese con lo studio e l’introduzione di ulteriori restrizioni in vista del Natale. Per il presidente del Robert Koch Institut tedesco, Lothar Wiele, la “situazione è più grave di quanto non sia mai stata in questa pandemia”, con numero di contagi e decessi troppo alto. “Al momento troppe persone sono infette – ha sottolineato -. Dobbiamo essere preparati al fatto che la situazione peggiori di nuovo durante il Natale“, ha detto Wiele, mentre la Germania – che da domani entra in lockdown duro fino al 10 gennaio – ha registrato nell’ultima giornata 14.432 nuovi contagi e 500 morti. Dalla Svizzera, invece, il direttore dell’Ospedale universitario di Zurigo (Usz), Gregor Zuend, spiega che il Paese non potrà evitare un secondo lockdown e nel Regno Unito, in un raro editoriale congiunto il British Medical Journal e l’Health Service Journal, due tra le principali riviste mediche del Paese, hanno sollecitato un ripensamento della decisione “avventata” dell’esecutivo di allentare le restrizioni nella finestra tra il 23 e il 27 dicembre e hanno affermato che il governo “sta per commettere un altro grave errore che costerà molte vite”. La Danimarca, invece, pensa di estendere il lockdown nazionale che al momento riguarda metà della popolazione.

Germania – La cancelliera tedesca Angela Merkel (Cdu) ha definito ‘devastante’ per la società il comportamento imprudente di alcuni, alla luce dell’attuale tasso di diffusione del coronavirus. Alcune persone approfittano di qualsiasi scappatoia che la politica non abbia risolto, ha aggiunto durante un incontro online con gli studenti a Berlino. “Alcuni sfidano il rischio”, ed è “devastante”, ha aggiunto la cancelliera, sottolineando come c’è chi si conforta all’idea che il virus rappresenti un rischio soprattutto per le persone anziane. “Ma se i miei genitori muoiono a 80 o 90 anni fa la differenza”, ha sottolineato. Merkel si è anche rammaricata del fatto che la disponibilità ad accettare le restrizioni sia diminuita rispetto al primo lockdown in Germania in primavera ed ha ricordato l’alto numero di vittime che il virus continua a fare. “Le seconde ondate pandemiche”, ha poi aggiunto, “sono spesso le più pericolose” e in inverno la situazione è molto più difficile. Quanto al campagna vaccinale, il ministro della Sanità Jens Spahn, ha spiegato che la Germania si è fissata come obiettivo di somministrare il farmaco contro il covid-19 al 60% della popolazione entro la fine dell’estate. L’Oms raccomanda una copertura almeno del 60-70% della popolazione. Intervenuto sull’emittente pubblica tedesca Zdf, Spahn ha anche auspicato un’anticipazione dei tempi di autorizzazione del vaccino Biontech-Pfizer, possibilmente prima di Natale. “Il nostro obiettivo è ottenere l’autorizzazione prima di Natale, in modo da poter iniziare le vaccinazioni quest’anno, anche in Germania. Ma tocca all’Ema decidere”, ha detto il ministro.

Francia – Il primo ministro Castex incoraggia i francesi ad auto-isolarsi per 10 giorni prima di Natale, piuttosto che fare il test per il coronavirus per prevenire l’intasamento di laboratori e farmacie. Proprio in vista del Natale, Castex ha aggiunto che i bambini possono scegliere di saltare la scuola il giovedì e il venerdì in modo da potere iniziare l’auto-isolamento. La Francia oggi revoca il lockdown imposto il 28 ottobre, ma sono ancora in vigore misure rigorose poiché il numero delle infezioni è ancora alto. Ci sarà un coprifuoco a livello nazionale dalle 20 alle 6 del mattino, che verrà revocato alla vigilia di Natale ma non a Capodanno. I teatri e i cinema rimarranno chiusi, così come i bar e i ristoranti.

Svizzera – Nel canton Zurigo il valore di riproduzione del virus è attualmente di 1,16, ha sottolineato il direttore dell’Ospedale universitario di Zurigo (Usz), Gregor Zuend in un incontro con i media cui hanno preso parte anche i direttori degli ospedali di Waid e Triemli, i due nosocomi comunali di Zurigo, e dell’ospedale cantonale di Winterthur. Zuend teme in particolare una nuova ondata di contagi a metà gennaio, perché molte persone rischiano di contrarre il virus durante le vacanze sulla neve. Gli ospedali zurighesi sono già occupati in misura considerevole da pazienti Covid. Anche il personale è sempre più sotto pressione, hanno sottolineato i direttori degli ospedali. “Siamo nel pieno di una maratona e non sappiamo quanto durerà”, ha detto Gabi Brenner, responsabile dell’assistenza infermieristica di Usz. Questa imprevedibilità è estremamente stressante, ha aggiunto. Ieri le autorità avevano reso noto che il numero di persone ospedalizzate per il Covid nel canton Zurigo è salito a 535, il numero più alto dall’inizio della pandemia. In 72 ore, il cantone più popoloso della Svizzera – oltre 1,5 milioni di abitanti – ha contato altri 41 decessi, per un totale di 607 morti. Delle 535 persone ricoverate, 99 si trovavano nel reparto di cure intensive. L’occupazione dei letti di terapia intensiva raggiunge quasi il 100%. Esistono capacità di riserva, ma soltanto per casi isolati, ha avvertito in una nota l’Associazione degli ospedali zurighesi (Vzk).

Danimarca – Il governo danese intende estendere il lockdown a tutto il territorio nazionale, ampliando le restrizioni. La scorsa settimana la Danimarca ha chiuso pub, ristoranti, musei, cinema, palestre e centri sportivi nelle principali città. La misura riguarda attualmente la metà dei 5,9 milioni di cittadini del paese scandinavo.

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