Diciannovemila morti in più rispetto ai dati diffusi dal Ministero della Sanità durante la prima ondata, diecimila durante la seconda. Tutti vittime del Covid in Spagna. I calcoli che ridisegnano la portata della pandemia a Madrid arrivano dall’Ine (Instituto Nacional de Estadística, l’equivalente dell’Istat), che ha riconteggiato il numero di decessi per coronavirus nel Paese, includendo non solo quelli certificati con tampone ma anche quelli con sintomi compatibili col Covid, come richiesto dalla direttiva Oms del 20 aprile. Il risultato? Le vittime complessivamente sono state finora 76mila e non 47mila. Più dell’Italia, dunque, che finora ne ha registrate oltre 65mila, guadagnandosi il triste primato di primo Paese in Europa per numero di morti. Almeno fino al riconteggio spagnolo.

I numeri – L’Istituto Nazionale di Statistica ha dunque calcolato che il numero complessivo dei decessi legati al Covid sia stato di 45.684 e non di 27.127 durante la prima ondata da marzo a maggio, e di 26.900 e non 16.700 durante la seconda, da luglio a dicembre. Nei primi cinque mesi dell’anno, le conseguenze della pandemia hanno provocato un’esplosione dei decessi legati a malattie infettive, oltre il 1.600% rispetto al 2019. Aprile è il mese nero: 26.300 decessi in totale, con un record di 1.636 registrato il primo giorno.

La polemica politica – Secondo il quotidiano Abc, il governo spagnolo non avrebbe rispettato la direttiva dell’Organizzazione mondiale della Sanità, ma il ministro della Sanità Salvador Illa si è difeso dagli attacchi dell’opposizione: “Conosco i dati dell’Ine. Se voi mischiate i casi diagnosticati con quelli sospetti, esce un certo numero. Se invece fate un confronto tra i casi diagnosticati e casi non diagnosticati – ha aggiunto – vedrete che la differenza nel conteggio dei deceduti è molto inferiore”. Duro invece l’attacco del leader del Partito Popolare, Pablo Casado, che ha accusato il premier socialista Pedro Sánchez di aver mentito e nascosto i numeri reali: “La Spagna non merita un governo che occulti i morti per covid. Le famiglie meritano rispetto e verità”, ha scritto sul suo account Twitter. Tuttavia, dal momento della pubblicazione del report dell’Ine cinque giorni fa, la polemica non ha avuto particolari ripercussioni sul governo, più stabile che mai grazie all’approvazione della nuova legge di bilancio con l’appoggio di ben undici partiti.

L’andamento della mortalità nel 2020 – Il numero dei deceduti di gennaio e febbraio era inferiore del 4.3% rispetto all’anno precedente, ma la pandemia ha stravolto i mesi successivi. La situazione è peggiorata drasticamente tra marzo e maggio, con un incremento del 44.8%, di cui l’89% delle vittime sono anziani di oltre 74 anni. Il tasso di mortalità per 100mila abitanti, così come quello dei contagi, raggiunge quote altissime nelle comunità autonome del centro del paese come Castiglia-La Mancia (160,8), Madrid (150,6) e Castiglia e León (126,1). Per la regione più colpita, però, il problema dei nuovi dati non sussiste: “L’Ine non interferisce con il ministero. L’Istituto di Statistica lavora con indicatori diversi rispetto a quelli che il governo sollecita alle comunità autonome per il conteggio dei casi. Il virus è arrivato in tutto il mondo senza un libretto delle istruzioni e ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo”, ha dichiarato Jesús Fernández, assessore alla Sanità della Castiglia-La Mancia. Per il momento la cifra ufficiale resta quella stabilita dal governo.

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