A spingere le quotazioni sarebbe l'ingresso di investitori istituzionali sul mercato della valuta digitale, vista come asset alternativo all'oro per difendersi da una possibile ripresa dell'inflazione. Ma i rischi sono alti
L’obiettivo dei 20mila dollari era nel mirino da qualche settimana. Oggi il bitcoin fa il colpo e supera anche questa soglia, segnando così un nuovo record storico. A inizio 2020 il bitcoin valeva circa 7mila dollari. La corsa della celebre valuta digitale ha accelerato lo scorso ottobre, in due mesi ha praticamente raddoppiato il suo valore. Nello stesso periodo il dollaro si è deprezzato di circa il 5% sull’euro, riducendo leggermente il guadagno per gli investitori europei. L’oro, asset a cui, a torto o ragione, il bitcoin viene spesso accostato, ha perso circa l’1%
Sulle regioni di questo boom si stanno scatenando le interpretazioni più varie. Da chi ritiene si tratti soprattutto di speculazione (come già accaduto in passato) a chi preconizza un inesorabile declino del dollaro che suggerisce agli investitori di puntare su altri asset. Quello che si può dire è che negli ultimi tempi investitori istituzionali, quindi in grado di muovere somme significative, hanno iniziato a comprare bitcoin, preferendolo all’oro come asset per difendersi da un possibile ritorno dell’inflazione, teoricamente favorito dalle politiche estremamente espansive delle più importanti banche centrali.