Televisione

Caos Rai, “Critico tv che non ha mai fatto tv è come un gay che parla di fi*a”: le parole del manager-autore Andrea di Carlo. Che poi si scusa

Uno scivolone per il discusso manager, amico personale del direttore di Rai1 Stefano Coletta e autore del programma "Oggi è un altro giorno" condotto da Serena Bortone. Una frase che ha suscitato numerose reazioni, da Laganà, ad Anzaldi, alla Fedeli

di F. Q.

“Un critico televisivo che non ha mai fatto un mezzo programma tv equivale ad un gay che parla di figa. Ciao”, questo il testo di un post pubblicato sabato scorso sul suo profilo Facebook da Andrea Di Carlo. Uno scivolone per il discusso manager, amico personale del direttore di Rai1 Stefano Coletta e autore del programma “Oggi è un altro giorno” condotto da Serena Bortone. Una frase che ha suscitato numerose reazioni: “Sul tema, diversi giorni fa, ho chiesto formali chiarimenti ad AD e poi Commissione stabile Codice Etico. Sono ancora in attesa di risposte sulla vicenda la quale, anche alla luce di questo pessimo post, assume contorni inqualificabili e lesivi per tutta la Rai. Adesso basta”, ha scritto su Twitter il consigliere del cda Riccardo Laganà.

Sulla questione si esprime anche Valeria Fedeli, capogruppo Pd in Vigilanza Rai, che chiama in causa proprio il responsabile della prima rete: “Adesso basta. Questo tipo di linguaggio non è assolutamente accettabile per chi lavora o collabora con la Rai come questo signore che, peraltro, è allo stesso tempo autore esterno su Rai e agente di personaggi invitati nello stesso programma. Il direttore Coletta che dice?”.

Episodio che non sfugge di certo a Michele Anzaldi, esponente di Italia Viva e segretario della Vigilanza Rai che ha commentato sul suo profilo Facebook: “Davvero la Rai ha bisogno di ricorrere ad un costoso autore esterno per esprimere messaggi sessisti e di tale imbarazzante inciviltà? Non soltanto la Risoluzione della Vigilanza contro i confitti di interessi degli agenti non viene applicata da 4 anni disattendendo anche una precisa indicazione dell’Agcom, non soltanto il palese conflitto di interessi del signor Andrea Di Carlo autore a Rai1 è stato aggirato con una presunta cessione di quote mentre i suoi ex clienti vengono invitati quasi quotidianamente nella trasmissione “Oggi è un altro giorno”, non soltanto il Parlamento viene umiliato dalle continue risposte evasive della Rai che addirittura ignora anche le lettere ufficiali del presidente Barachini, ora arriva anche questo vergognoso episodio di inaccettabile linguaggio offensivo sui social. Che altro deve succedere prima che qualcuno intervenga? Davvero i soldi dei cittadini vengono usati in questa maniera, per fare contratti e dare visibilità a chi si esprime in questo modo?”.

Al coro di critiche si aggiunge Vittorio Di Trapani, segretario nazionale dell’Usigrai: “Indecente. Siamo ormai all’ennesimo episodio di linguaggi incompatibili con il Servizio Pubblico. Tutto questo infanga la Rai. I vertici hanno il dovere di imporre uno stop, e di agire a tutela dell’immagine e del buon nome dell’Azienda.” Nelle scorse settimane si era parlato di Di Carlo per un presunto conflitto di interessi in quanto autore del programma pomeridiano ma anche titolare, ora ex, dell’Adc Managemet con la presenza di molti volti dell’agenzia proprio nel talk di Serena Bortone. Il caso aveva portato a due interrogazioni parlamentari, una dallo stesso Anzaldi l’altra dal senatore del M5s Airola, oltre a finire in cda Rai dopo l’intervento del consigliere Laganà. Il manager aveva fornito la sua versione dei fatti a Tvblog spiegando che “la Rai ha chiesto ed ottenuto che cedessi ogni mia partecipazione in quote societarie” dell’Adc Management, l’agenzia di cui era titolare, e “così è stato fatto il 16 agosto“.

E in seguito queste reazioni, sul profilo Facebook di Di Carlo sono arrivate le scuse: “Chiedo scusa per i toni volgari che ho utilizzato nel mio account privato di facebook . Non volevo in alcun modo offendere ne’ le persone omosessuali ne’ le donne . Ho sempre lavorato per Rai con grande impegno e professionalità . Capisco tuttavia la mia espressione abbia potuto causare reazioni negative e di questo sono profondamente dispiaciuto”.

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