Gli e-book crescono e gli italiani tornano in libreria, in realtà il trend positivo coinvolge tutta la filiera del libro. Lo dice l’indagine La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza realizzata da Cepell-Centro per il libro e la lettura del Mibact e dall’Aie-Associazione Italiana Editori con la collaborazione di Pepe Research.

Ma prima di raccontare i numeri, desidero esprimere la mia soddisfazione perché è finita la contrapposizione tra digitale e cartaceo. In realtà i lettori lo hanno capito da tempo che un libro è un libro, finalmente ci sono arrivati anche quegli editori che per un lungo periodo hanno osteggiato gli e-book senza capire che rappresentavano una grande opportunità per tutta l’editoria.

Seconda considerazione: indubbiamente le azioni svolte dal Ministero dei Beni Culturali hanno contribuito alla ripresa del settore. Gli interventi a favore di tutto il comparto, e in particolare dei piccoli editori e degli specializzati in turismo e arte, sono arrivati in tempi rapidi, dando all’Italia un primato in Europa di cui essere fiera. Infatti, per dimensioni finanziarie e tempestività l’intervento pubblico italiano è stato il primo fra tutti i Paesi europei.

Ed ora parliamo di numeri. Per chiarezza è bene precisare che l’indagine aveva come obiettivo di fotografare il comportamento degli italiani, di età compresa tra i 15 e i 74 anni, nei confronti della lettura e quindi non i dati economici. Nella precedente rilevazione di luglio prevaleva disaffezione e disattenzione verso la lettura a causa dello stato di preoccupazione generale e dei cambiamenti nelle abitudini familiari, dopo un periodo di assestamento c’è stata la riscoperta della lettura, ma con modalità nuove.

Il primo dato da evidenziare è la crescita dei supporti digitali: su 100 lettori, 40 utilizzano le nuove tecnologie, erano 32 nel 2019. Per quanto concerne gli e-book: i lettori raggiungono il 30% (erano il 26% a maggio e il 25% nel 2019, mentre gli audiolibri aumentano di solo 2 punti percentuali arrivando al 12%, erano l’11% a maggio e il 10% nel 2019.

Incremento anche dei lettori forti di e-book e audiolibri, infatti chi legge 4 o più libri digitali raggiunge il 14%, erano il 9% del 2019, mentre per gli audiolibri si passa dal 2% al 3%. Se prendiamo in esame l’intero universo di chi a ottobre dice di aver letto un libro negli ultimi 12 mesi, il 40% di essi legge per lo più in digitale, il 46% cartaceo, il 14% utilizza tutti i tipi di supporto. Solo un anno prima, i lettori “digitali” erano il 32%, 51% cartaceo e 17% utilizzava entrambi i supporti.

L’indagine conferma quanto era già emerso: durante il lockdown gli italiani si sono avvicinati alla lettura e 3,4 milioni e hanno comprato per la prima volta in vita loro un libro online, 2,3 milioni un e-book. Ma non hanno non abbandonato la libreria, al contrario hanno ripreso a frequentarla. La scelta di considerare i libri beni essenziali si è dimostrata vincente: a ottobre ci sono andati il 67% dei lettori, in netto recupero rispetto al 20% di maggio, in lieve calo rispetto al 74% del 2019.

Gli altri punti di vendita fisici, soprattutto supermercati, sono frequentati dal 23% dei lettori contro il 21% del 2019 e l’11% di maggio 2020. In grande crescita anche gli store online che raggiungono il 38% rispetto al 31% del 2019 e al 39% di maggio 2020. Positivo anche il prestito bibliotecario, sommato alla riscoperta di titoli già presenti nella libreria di casa, i prestiti e i regali, è fonte di letture per il 41%.

Leggere è una piacevole abitudine, speriamo che continui a coinvolgere gli italiani anche quando il periodo di isolamento forzato sarà definitivamente finito.

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