Otto mesi di carcere con sospensione della pena per “aggressioni sessuali” compiute nei confronti di quattro uomini nel 2018 e nel 2019, durante i suoi doveri diplomatici. Il tribunale di Parigi ha condannato l’ex nunzio apostolico in Francia, Luigi Ventura, nell’ambito di un procedimento aperto dopo che il Vaticano aveva revocato la sua immunità diplomatica nel luglio 2019. Il processo in contumacia contro l’ex ambasciatore di 76 anni, che dovrà inoltre pagare tra i 2mila e i 6mila euro di danni e interessi alle vittime, è iniziato il 10 novembre. Ventura, rimasto a Roma per problemi legati al coronavirus, si è sempre detto innocente. Il caso è scoppiato nel febbraio 2019 in mezzo a molteplici scandali sessuali che hanno colpito la Chiesa cattolica. L’accusa aveva chiesto 10 mesi di carcere con la condizionale.
“Il mio cliente è innocente, non aveva alcuna intenzione sessuale, si è trattato di gesti estremamente isolati che sono stati montati” ad arte, ha dichiarato dopo la sentenza l’avvocato, Solange Doumic, che a Le Figaro ha precisato che il suo assistito è “distrutto per questa vicenda” ed “intende fare appello”. Da parte sua, Jade Dousselin, avvocato di una delle vittime, Benjamin, si è detto “estremamente soddisfatto” per la sentenza. “Primo perché c’è stato un riconoscimento di colpevolezza” dell’ex rappresentante della Santa Sede in Francia. E “poi perché abbiamo avuto un verdetto che si avvicina alle richieste” dell’accusa. “Otto mesi con la condizionale non è pochissimo. La giustizia ha avuto il coraggio di andare fino in fondo. Stiamo comunque parlando dell’ex ambasciatore del Vaticano“.