La presidente della Commissione Ue: "È il momento dell’Europa. Il 27, 28 e 29 dicembre inizierà la vaccinazione in tutta l’Ue. Proteggiamo i nostri cittadini insieme"
La data tanto attesa è arrivata. Anche se non c’è ancora il via libera dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) le vaccinazioni in Europa per arginare la pandemia causata da Covid inizieranno il 27 dicembre. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato che in Ue le somministrazioni cominceranno due giorni dopo Natale. È abbastanza chiaro che si attende un disco verde dall’autorità regolatoria dopo che il vaccino Pfizer-Biontech è stato autorizzato da Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti e somministrato al personale sanitario.
Quindi se tutte le procedure di verifica saranno completate favorevolmente nelle date previste, anche l’Italia partirà con le prime vaccinazioni al personale sanitario quel giorno come deciso dopo una riunione tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri. Il governo italiano ha lavorato negli ultimi giorni per favorire proprio una simbolica data comune di avvio delle vaccinazioni nell’Unione Europea. “È il momento dell’Europa. Il 27, 28 e 29 dicembre inizierà la vaccinazione in tutta l’Ue. Proteggiamo i nostri cittadini insieme”, ha scritto von der Leyen su Twitter. “Quando vediamo quante persone muoiono al momento con il coronavirus, sappiamo quante persone potranno essere salvate” dal vaccino ha detto Angela Merkel, in una conferenza stampa virtuale con i fondatori della Biontech (“fiduciosi”) e i ministri della Salute e della Ricerca. La cancelliera ha detto di essere lieta che prossimamente si potrà iniziare a vaccinare la popolazione con l’autorizzazione europea. L’Ema deciderà dopo la riunione del 21 dicembre.
Per quanto riguarda il nostro paese Arcuri invierà alle Regioni una sorta di ‘libretto delle istruzioni’ per il vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione. Verranno consegnate il 90% delle richieste di dosi avanzata dalle Regioni e questo perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto. La prima fornitura sarà di 1.833.975 di dosi, mentre la seconda di 2.507.700 dosi. Sarà la Lombardia a ricevere la maggior quantità di dosi del vaccino anti-Covid: la regione di gran lunga più colpita dall’epidemia avrà 304.955 ‘shot’, secondo l’ufficio del commissario straordinario all’emergenza Arcuri. Seguono Emilia Romagna (183.138 dosi), Lazio (179.818), Piemonte (170.995), Veneto (164.278) e Campania (135.890). In coda la Valle d’Aosta con 3.334 dosi (leggi l’elenco, regione per regione).
“I vaccini sono sicuri e vanno fatti con fiducia. Soprattutto dagli over 65′ Prevengono l’infezione e sono un presidio indispensabile di cui ha beneficiato l’umanità come l’acqua potabile. La mortalità infantile è crollata grazie ai vaccini. Ci sono degli effetti indesiderati ma non certo quello che sento dire in giro dice il neo presidente dell’Aifa Giorgio Palù, ospite de L’aria che tira su La7 – Sono basati su Rna che non alterna il genoma, possono dare reazioni infiammatorie locali come qualunque farmaco, basta leggere il bugiardino dell’aspirina e vedere quanti effetti collaterali sono descritti”.
Intanto la Commissione europea ha concluso oggi i colloqui con Novavax, per acquistare in anticipo il vaccino contro la Covid-19 che la compagnia biotech del Maryland (Usa) sta sviluppando. Il contratto previsto riguarderebbe l’acquisto, per conto degli Stati membri dell’Ue, di 100 milioni di dosi, con l’opzione di comprarne altre 100 milioni. Il contratto con Novavax, una volta firmato, sarebbe il settimo, dopo quelli con Astrazeneca, Sanofi-Gsk, Janssen (Johnson&Johnson), BionTech/Pfizer, Curevac e Moderna, siglato dalla Commissione per conto degli Stati dell’Ue, con l’obiettivo di avere un portafoglio ampio di vaccini contro la Covid-19, per massimizzare la possibilità di avere vaccini efficaci e sicuri per sconfiggere la pandemia. Astrazeneca e Sanofi sono ritardo sulla tabella di marcia: la prima perché dovrà validare l’efficacia del vaccino con una dose e mezza e Sanofi ritarderà perché il composto non ha dimostrato di stimolare una buona risposta immunitaria nelle persone anziane,