“Ho riconosciuto i sintomi del covid e sono andato al pronto soccorso del San Camillo, un girone infernale con ambulanze che arrivavano ogni tre minuti. Poi sono stato trasferito in questo centro altamente avanzato, e sono ricoverato qui da quasi due mesi. La prima parte l’ho fatta in ventilazione meccanica, in terapia subintensiva, attaccato a un macchinario che ti dà il ritmo del respiro per 10 giorni, 18 ore su 24″. È il racconto di Andrea, cardiologo in prima linea, che ha deciso di rendere nota la sua esperienza di positivo, ricoverato all’istituto Clinico di Casal Palocco. “Ho rischiato di finire in terapia intensiva – dice – Un’esperienza che mi ha toccato molto e sono uno dei pochi che può raccontarvela”. Sul “fuori”, ossia su quello che sta accadendo tra assembramenti e shopping, è critico: “Fuori è fantascienza, le persone non sanno a quali rischi vanno incontro, vedo assembramenti per i regali e per gli aperitivi, è assurdo – conclude – Poi c’è la demenza dei negazionisti, li porterei tutti qui a vedere la sofferenza dei malati. Sto facendo di tutto per tornare a casa per le feste, ho già due tamponi negativi”.
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