Lo scorso lunedì, come ben ricorderete, la maggior parte dei servizi Google ha smesso di funzionare: YouTube, Gmail, Drive e compagni sono risultati inaccessibili per quasi un’ora. Il motore di ricerca funzionava, ma era impossibile effettuare il login con il proprio account. Ci sono state diverse ipotesi, ma cosa ha causato realmente tutti questi problemi?

Stando a quanto riportato in un Tweet dell’account Google Cloud, il down dei servizi che ha scatenato il panico tra gli utenti è stato causato da un bug nell’Identity Management System. La colpa quindi non sarebbe di un attacco hacker, come pensato da alcuni in prima battuta, ma tutto sarebbe legato a un bug interno a Big G.

Stando a quanto dichiarato da Google, il sistema automatico di gestione delle quote ha ridotto lo spazio a disposizione del sistema di autenticazione, che si è di fatto ritrovato senza più spazio disponibile. Questo ha reso inaccessibili Gmail, YouTube, Drive, Maps, Calendar e praticamente tutti gli altri servizi Google per circa 45 minuti, dalle 12.47 alle alle 13.32 circa ora italiana.

Più nel dettaglio, sembra che il problema sia legato all’Identity Management System (IdM). Come si può leggere su questa pagina di Google Cloud, il down ha colpito tutti i servizi che necessitano di autenticazione ed è durato circa 45 minuti. Il bug che ha causato i disservizi è stato identificato come detto nel sistema automatico di gestione quote, che ha ridotto lo spazio a disposizione dell’IdM impedendogli di funzionare correttamente; i sistemi non hanno potuto autenticare le richieste degli utenti, che hanno ricevuto in risposta diversi errori.

Stando a quanto dichiarato da Google, il disservizio ha colpito anche utenti e strumenti interni, causando ritardi sia nell’indagine per scovare il problema sia nell’aggiornare gli utenti sulla situazione. Per evitare che problemi simili accadano di nuovo, il sistema automatico di gestione quote è stato momentaneamente disabilitato mentre si investiga sulla natura del bug.

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