La piattaforma si chiama “Scuole Tpl in Rete”. Il presidente Tpl Barone: "Abbiamo ottenuto l’ok dai prefetti coinvolti e lavoreremo con loro per la ripartenza. li studenti hanno capito quanto serva fare la loro parte dimostrando grande senso di responsabilità"
Sarà la tecnologia a dare una mano ai prefetti della Città metropolitana di Milano e a quelli di Monza, Brianza, Lodi e Pavia nell’andare a definire il piano trasporti e gli orari d’ingresso a scuola, per ripartire in presenza il 7 di gennaio. Nonostante in queste ore da più parti arrivino voci di un rinvio della didattica in presenza alle superiori, l’Agenzia per il trasporto pubblico locale presieduta da Daniele Barbone sta andando avanti a spron battuto: il 15 dicembre ha lanciato la web app “Scuole Tpl in Rete” ottenendo in poco più di 24 ore la registrazione di 10mila studenti su circa 150mila.
La piattaforma (l’indirizzo è www.scuole.tplinrete.it) è destinata a tutti gli allievi delle scuole secondarie di secondo grado (con sede nella città metropolitana di Milano o nelle provincie di Monza e Brianza, Lodi, Pavia) che utilizzano abitualmente il trasporto pubblico per andare a scuola. L’obiettivo è quello di raccogliere dati utili a coordinare la programmazione e il coordinamento tra orari scolastici e mezzi. Ai ragazzi è chiesto di dare una mano in maniera semplice. Dal cellulare, dal computer o dal tablet possono accedere alla web app e compiere due passaggi. Il primo: inserire la propria mail e il codice fiscale. “Abbiamo deciso di chiedere questi dati – spiega Beatrice Uguccioni, consigliera delegata alla mobilità della Città Metropolitana di Milano – per evitare che qualcuno si potesse registrare più volte”.
Secondo step: indicare scuola e classe frequentata; luogo di residenza e quali mezzi vengono abitualmente utilizzati per andare a scuola specificando il punto di partenza e di arrivo. “La web app non richiede di scaricare o istallare applicazioni sui propri dispositivi. Questo può – precisa Uguccioni – agevolare i ragazzi che non desiderano riempire la memoria del loro cellulare”.
Non solo. Secondo la consigliera questa soluzione permetterà agli studenti di avere un’informazione continua e aggiornata sui mezzi di trasporto: “Gli studenti troveranno le segnalazioni di modifiche del servizio o con un alert saranno avvisati in caso di situazioni o eventi potenzialmente critici. La piattaforma riceverà dalla scuola gli orari delle lezioni in presenza di ogni classe e consentirà così un costante aggiornamento delle informazioni, senza bisogno di ulteriori operazioni”.
Uguccioni è convinta che questa iniziativa possa portare a raggiungere un obiettivo: “Se la maggior parte dei ragazzi delle superiori si registreranno, incrociando i dati messi a disposizione dalle scuole potremo aumentare il numero di corse dove sarà necessario o incrementare il numero dei mezzi”. Il primo traguardo è fissato per il 23 dicembre: “Entro quella data – chiarisce la consigliera – dovremo raccogliere un numero significativo di adesioni tale da poter essere considerato effettivamente rappresentativo dell’utenza attesa a gennaio sulle linee del trasporto pubblico locale di nostra competenza”.
Particolarmente soddisfatto di questa campagna è il presidente della Tpl, Daniele Barbone: “Abbiamo cambiato l’approccio passando da un servizio rigido dove il cliente si adegua alla flessibilità e all’avvicinamento della domanda e dell’offerta. Abbiamo ottenuto l’ok dai prefetti coinvolti e lavoreremo con loro per la ripartenza”. Secondo Barbone non esiste un precedente simile a questa web app. Siamo di fronte alla prima piattaforma, in Italia, di questo genere: “L’idea è del direttore Luca Tosi ed è stata sposata dal consiglio d’amministrazione; supportata dalla Regione; condivisa dai gestori e approvata dai rappresentanti del Governo sul territorio”.
Resta fuori dalla sfida lanciata da Città Metropolitana, la città di Milano: “Le logiche – spiega Barbone – degli utenti in questo caso sono diverse. Noi lavoriamo quasi esclusivamente per lo studente mentre Atm ha una platea più amplia. Una piattaforma come la nostra non sarebbe comunque utile”. Intanto Barbone è soddisfatto dei numeri delle registrazioni di quest’ultime ore: “Crescono in modo costante ad un ritmo di dieci al minuto. Gli studenti hanno capito quanto serva fare la loro parte dimostrando grande senso di responsabilità”.