Il celebre divulgatore scientifico, amatissimo dal pubblico, ha tenuto a rassicurare tutti sul vaccino in arrivo, spiegando che i vaccini "sono stati realizzati da case farmaceutiche importanti, che hanno realizzato in passato medicine utilissime nel curare le malattie. È vero che business is business, ma non si esporrebbero mai al rischio di risarcimenti miliardari"
Il prossimo 22 dicembre compirà 92 anni e poi si preparerà a festeggiare un Natale decisamente diverso dal solito, da solo con sua moglie. “Figli e nipoti ci porteranno delle cose da mangiare, ma poi ognuno a casa sua. Io e mia moglie ceneremo da soli con sul tavolo un tablet e il resto della famiglia collegata via Skype”, ha raccontato Piero Angela in un’intervista a Repubblica, annunciando di voler “vaccinarsi appena possibile” per il Covid-19 “io mi fido”. Il celebre divulgatore scientifico, amatissimo dal pubblico, ha tenuto a rassicurare tutti sul vaccino in arrivo, spiegando che i vaccini “sono stati realizzati da case farmaceutiche importanti, che hanno realizzato in passato medicine utilissime nel curare le malattie. È vero che business is business, ma non si esporrebbero mai al rischio di risarcimenti miliardari in caso di reazioni avverse molto gravi. Inoltre, i vaccini saranno approvati dalle agenzie del farmaco, prima fra tutte l’americana Food and drug administration, una istituzione molto seria che non dà il via libera a un medicinale senza avere prove solidissime della sua efficacia”.
“Dopo medici e infermieri dovrebbe toccare ai vecchietti, categoria nella quale rientriamo io e mia moglie. Ci vaccineremo appena possibile, sperando che funzioni”, ha detto ancora Piero Angela a Repubblica. “Abbiamo ormai capito che il coronavirus è estremamente contagioso: appena si abbassa la guardia il contagio nella popolazione torna ad aumentare. Perché questo meccanismo si arresti è necessario raggiungere l’immunità di gregge, con il 70% delle persone refrattarie al virus. Ecco perché tutti dovrebbero vaccinarsi”. E a chi è scettico del vaccino dice: “Capisco la loro paura, ma penso che dovrebbero temere più la malattia che il vaccino. Lo dicono i numeri: 60mila morti. L’alternativa è non vaccinarsi e lasciare che il virus circoli sempre più, aumentando la sua forza e quindi anche il rischio di ammalarsi”.
E cos’è questa storia – circolata molto online e non solo – che il vaccino potrebbe modificare il Dna delle persone? Le cose non stanno affatto così: “Forse mescolano informazioni molto diverse. Esiste la tecnica Crispr, premiata quest’anno anche con il Nobel, che sfruttando un meccanismo batterico, taglia e incolla sequenze di codice genetico. Ma il vaccino basato sul Rna è una cosa totalmente diversa e gli esperti sanno benissimo come manipolare queste molecole”.