Seicentocinquantamila euro pescati dal bilancio regionale e assegnati senza alcuna selezione pubblica ad un’associazione sconosciuta e pressoché inattiva. Tutto grazie a un consigliere regionale di centrodestra e alla giunta del sardo-leghista Christian Solinas, che ha inserito il finanziamento nel disegno di legge sull’assestamento di bilancio. Se è vero che il provvedimento è stato poi cassato in commissione, è altrettanto pacifica la volontà politica dell’esecutivo di finanziare la Pro loco Città di Cagliari – fondata appena un anno fa – per la realizzazione di un ‘Sistema integrato di promozione territoriale‘. Ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare il progetto e ha appurato che diverse parti sono frutto di un copia-incolla da un documento del comune di Reggio Calabria sugli obiettori di coscienza, mentre altre riprendono un testo di marketing turistico dell’università Cattaneo di Castellanza, in provincia di Varese.
Quali erano i criteri adottati dall’esecutivo per dare il via libera al finanziamento, a cominciare dall’iter amministrativo seguito dal progetto? Lo spiega in primis Valerio De Giorgi, consigliere regionale di maggioranza e ispettore della Guardia di Finanza in aspettativa. “Ho visto il progetto, l’ho ritenuto valido e l’ho proposto alla giunta Solinas, che l’ha fatto proprio”, racconta. A riprova dell’impegno profuso dal consigliere De Giorgi, ilfattoquotidiano.it ha ottenuto – da diverse fonti privilegiate – la copia di un’email inviata dall’indirizzo istituzionale dell’esponente di maggioranza a due funzionari del consiglio regionale, con allegato il progetto della Pro loco. De Giorgi però non riconosce la paternità dell’email. E in effetti, al posto della firma dell’ispettore delle Fiamme gialle, compare solo una sigla: “mp”. Il monogramma farebbe pensare all’assistente di De Giorgi, Marco Pili, che fa anche parte della Pro loco. “Non sono io. Questa è una email che ha mandato De Giorgi, evidentemente – dice Pili -. Perché è siglata ‘mp’ non lo so. Verificherò con lui…”. Sull’esito della “verifica” non si hanno notizie. Si sa però che poche ore dopo, nella posta di De Giorgi, arriva la risposta dei due funzionari: “Buonasera Valerio, ti sottoponiamo la seguente ipotesi di norma…”. Segue il comma approntato dai due funzionari del consiglio regionale e puntualmente inserito dalla giunta Solinas nel disegno di legge sull’assestamento di bilancio.
Ma da chi è composta la Pro loco Città di Cagliari oltre a Pili? La presidente è l’ex cognata – “Una persona fantastica. Sì, sono stato sposato con sua sorella”, conferma il consigliere – mentre il tesoriere, ora in pensione, ha lavorato nelle Fiamme gialle con De Giorgi (“Un amico carissimo che conosco da trent’anni”) così come la segretaria della Pro loco (“Amica carissima di mia moglie”). La vicepresidente dell’associazione è invece l’assistente del consigliere regionale dell’Udc Giorgio Oppi e tra i soci c’è l’addetto stampa dell’Udc in consiglio regionale, come conferma uno dei soci. È sempre Marco Pili, che come detto è l’assistente in consiglio regionale di Valerio De Giorgi: “Ma sì, ci sono molti amici di Valerio. Ma non è l’associazione di Valerio”, aggiunge Pili. Finita qui? No: tra i soci ci sono pure il segretario dell’assessore regionale all’Agricoltura Gabriella Murgia e diversi candidati del centrodestra alle ultime amministrative di Cagliari e Quartu Sant’Elena.
Dall’atto costitutivo, si scopre che la sede ufficiale è a Cagliari, in un locale utilizzato sempre da Pili. “Serviva un indirizzo per la sede ma non ci siamo mai riuniti in quel locale”. Riunioni tenute altrove alle quali avrebbe partecipato, dicono oggi diversi soci che hanno lasciato la Pro loco “per questioni di opportunità”, anche De Giorgi. Che nega: “Non ho mai presenziato ad alcun incontro organizzato dalla Pro loco. Ho sposato un progetto che ritengo valido, poi le commissioni hanno deciso di eliminarlo“. Per la precisione, lo stralcio e la cancellazione del comma grazie al quale la Pro loco si apprestava ad incassare 650mila euro è stato deciso dalla commissione Attività produttive, che ha poi girato il testo ‘epurato’ alla commissione Bilancio. Che chissà come si sarebbe comportata sul provvedimento visto che il presidente è Valerio De Giorgi.