Messa sotto tiro per la mancanza di personale, la struttura sanitaria della Regione Veneto sostiene di aver ricevuto più di 4mila rifiuti ad occupare un posto che richieda un impegno diretto sul fronte del coronavirus. A rivelarlo è stata Patrizia Simionato, direttore generale di Azienda Zero, il braccio operativo nella gestione della sanità pubblica. Durante l’emergenza sono stati assunti, con diverse formule contrattuali, 2.954 operatori. Di questi, 1.182 sono medici, mentre la parte restante è composta da infermieri, operatori sociosanitari e assistenti. La dirigente ha però rivelato: “Nel frattempo altri 4.213 candidati hanno rifiutato un incarico in libera professione. Prevalentemente perché non volevano essere assegnati ai reparti Covid, ma anche per la difficoltà a spostarsi da altre regioni e per ripensamenti dovuti a motivi personali o familiari”.
Il problema riguarda le modalità di reclutamento in fase di crisi, quando si tratta di variare le previsioni di assunzione e quindi di modulare la contrattualistica. “I professionisti, una volta interpellati, chiedevano di essere assegnati all’area non Covid: ma queste sono misure straordinarie pensate proprio per fronteggiare l’emergenza” ha spiegato Simionato. Che ha aggiunto: “Quando li troviamo, spesso rifiutano di firmare il contratto non appena scoprono di essere destinati a reparti contro il virus”. Quindi ha lanciato un appello: “Quotidianamente vengono pubblicati gli avvisi di ricerca e le candidature sono trasmesse alle Ulss: chi è disponibile, si faccia avanti”.
Per quanto riguarda i medici, va detto che i giovani devono confrontarsi con una porta troppo stretta, costituita dall’accesso alle scuole di specializzazione. Come ha spiegato la dirigente di Azienda Zero, nel 2020 le borse di studio in Italia sono state aumentate arrivando a 14.455 (il Veneto ne finanzia 90), ma a settembre i partecipanti al concorso nazionale sono stati circa 23mila ( 2.245 a Nordest). Le graduatorie sono ancora bloccate a causa di ricorsi. In base alla legge le Ulss possono assumere solo laureati e abilitati che siano specializzati o iscritti a una scuola di specializzazione. Per ovviare a questo divieto, quindi, si procede a contratti in libera professione o a contratti di collaborazione coordinata e continuativa. In Veneto, per questa ragione, durante la crisi da Covid sono impiegati 1.329 sanitari, nelle varie categorie, con contratti libero-professionali, mentre le assunzioni a tempo indeterminato sono state 1.233 e a termine 392. “In totale – ha spiegato il direttore generale Simionato ai margini della conferenza stampa quotidiana di Luca Zaia a Marghera – si stratta di 2.954 figure aggiuntive rispetto alla dotazione organica. Abbiamo cercato di reperirle in maniera veloce e snella, potendo contare su finanziamenti ministeriali che non sono sottoposti agli abituali limiti di spesa”.
Il reclutamento, quindi, non è facile, anche alla luce di una programmazione universitaria che non poteva tener conto della pandemia e che era già insufficiente. “Mancano medici di emergenza e urgenza in Pronto soccorso. In giugno, abbiamo messo a bando 128 posti, ma sono pervenute 79 domande e sono entrati in graduatoria 39 candidati, di cui 14 specialisti e 25 specializzandi. In dicembre, a fronte di 107 posti, abbiamo avuto 14 specialisti e 38 specializzandi”. Situazione in parte migliore in Anestesia e rianimazione, con 40 specialisti e 99 specializzandi per 133 posti, oltre ad altre 31 domande per un successivo avviso pubblico. Inoltre ci sono bandi ulteriori per assistenti sanitari e operatori socio-sanitari. Entro la fine dell’anno dovrebbero essere stabilizzati 190 infermieri, vincitori di un concorso con oltre 5mila iscritti.
Cronaca
Veneto, la Regione sulla carenza di personale: “4mila medici e infermieri hanno rinunciato per non andare nei reparti Covid”
La dirigente di Azienda Zero: "4.213 candidati hanno rifiutato un incarico in libera professione. Prevalentemente perché non volevano essere assegnati ai reparti Covid, ma anche per la difficoltà a spostarsi da altre regioni e per ripensamenti dovuti a motivi personali o familiari"
Messa sotto tiro per la mancanza di personale, la struttura sanitaria della Regione Veneto sostiene di aver ricevuto più di 4mila rifiuti ad occupare un posto che richieda un impegno diretto sul fronte del coronavirus. A rivelarlo è stata Patrizia Simionato, direttore generale di Azienda Zero, il braccio operativo nella gestione della sanità pubblica. Durante l’emergenza sono stati assunti, con diverse formule contrattuali, 2.954 operatori. Di questi, 1.182 sono medici, mentre la parte restante è composta da infermieri, operatori sociosanitari e assistenti. La dirigente ha però rivelato: “Nel frattempo altri 4.213 candidati hanno rifiutato un incarico in libera professione. Prevalentemente perché non volevano essere assegnati ai reparti Covid, ma anche per la difficoltà a spostarsi da altre regioni e per ripensamenti dovuti a motivi personali o familiari”.
Il problema riguarda le modalità di reclutamento in fase di crisi, quando si tratta di variare le previsioni di assunzione e quindi di modulare la contrattualistica. “I professionisti, una volta interpellati, chiedevano di essere assegnati all’area non Covid: ma queste sono misure straordinarie pensate proprio per fronteggiare l’emergenza” ha spiegato Simionato. Che ha aggiunto: “Quando li troviamo, spesso rifiutano di firmare il contratto non appena scoprono di essere destinati a reparti contro il virus”. Quindi ha lanciato un appello: “Quotidianamente vengono pubblicati gli avvisi di ricerca e le candidature sono trasmesse alle Ulss: chi è disponibile, si faccia avanti”.
Per quanto riguarda i medici, va detto che i giovani devono confrontarsi con una porta troppo stretta, costituita dall’accesso alle scuole di specializzazione. Come ha spiegato la dirigente di Azienda Zero, nel 2020 le borse di studio in Italia sono state aumentate arrivando a 14.455 (il Veneto ne finanzia 90), ma a settembre i partecipanti al concorso nazionale sono stati circa 23mila ( 2.245 a Nordest). Le graduatorie sono ancora bloccate a causa di ricorsi. In base alla legge le Ulss possono assumere solo laureati e abilitati che siano specializzati o iscritti a una scuola di specializzazione. Per ovviare a questo divieto, quindi, si procede a contratti in libera professione o a contratti di collaborazione coordinata e continuativa. In Veneto, per questa ragione, durante la crisi da Covid sono impiegati 1.329 sanitari, nelle varie categorie, con contratti libero-professionali, mentre le assunzioni a tempo indeterminato sono state 1.233 e a termine 392. “In totale – ha spiegato il direttore generale Simionato ai margini della conferenza stampa quotidiana di Luca Zaia a Marghera – si stratta di 2.954 figure aggiuntive rispetto alla dotazione organica. Abbiamo cercato di reperirle in maniera veloce e snella, potendo contare su finanziamenti ministeriali che non sono sottoposti agli abituali limiti di spesa”.
Il reclutamento, quindi, non è facile, anche alla luce di una programmazione universitaria che non poteva tener conto della pandemia e che era già insufficiente. “Mancano medici di emergenza e urgenza in Pronto soccorso. In giugno, abbiamo messo a bando 128 posti, ma sono pervenute 79 domande e sono entrati in graduatoria 39 candidati, di cui 14 specialisti e 25 specializzandi. In dicembre, a fronte di 107 posti, abbiamo avuto 14 specialisti e 38 specializzandi”. Situazione in parte migliore in Anestesia e rianimazione, con 40 specialisti e 99 specializzandi per 133 posti, oltre ad altre 31 domande per un successivo avviso pubblico. Inoltre ci sono bandi ulteriori per assistenti sanitari e operatori socio-sanitari. Entro la fine dell’anno dovrebbero essere stabilizzati 190 infermieri, vincitori di un concorso con oltre 5mila iscritti.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.