di Luigi De Gregorio
Se una nazione ha un alto tasso di corruzione di chi è la colpa? Ovviamente dei suoi governanti. Se una nazione ha un alto tasso di burocrazia, anche in questo caso la colpa è dei suoi governanti. E così, con preciso riferimento all’Italia, potremmo avere la stessa risposta per l’alta fiscalità, la giustizia lenta, la scuola un po’ vecchiotta, la sanità in scarsa salute, etc…
Anche in riferimento al Covid e alle sue conseguenze, la vox populi direbbe “è colpa dei governanti”. Ma in questo caso solo per cattiva abitudine, per vezzo. Mentre, in realtà, è consapevole di essere in piena assonanza con il motto popolare autoironico ‘piove, governo ladro’. Ora per rompere il filo colpevolizzante di collegamento tra il Covid e il governo presentato in ogni occasione agli italiani da parte di opportunismi politici, analizziamo il triangolo dell’imprevedibilità. Ai tre vertici di esso ci sono: Covid-19, i virologi, i politici.
I virus, come forma di vita, sono nati milioni di anni fa, molto prima dell’uomo. Quindi in termini anagrafici, nell’adattamento evolutivo, potrebbero essere più forti dell’uomo. Il quale però per intelligenza, almeno in riferimento ai vaccini, è senza dubbio vincente, dati i diversi virus eliminati negli ultimi due secoli.
Detto ciò, il Covid-19, come ultimo virus giunto a sconvolgere la vita degli umani e sconosciuto ai virologi, si è propagato in tutto il mondo con molta velocità e cambiando spesso le sue caratteristiche. I virologi lo inseguono, lo studiano, ma non riescono ad inquadrarlo in toto. E spesso sentenziano contraddizioni tra loro. Una per tutte all’inizio della pandemia: la mascherina è necessaria-la mascherina non serve a nulla. Insomma i virologi non conoscono le modalità secondo cui il Cattivo ha intenzione di modificarsi e di attaccare l’Uomo. E’ esemplare l’ultima variante inglese.
Quindi le varie curve analitiche della pandemia si fermano sul presente e non vengono azzardate previsioni. Che avrebbero poche probabilità di essere azzeccate come abbiamo già visto nei mesi scorsi. Insomma lui, l’Imprevedibile killer, corre e fa danni mentre i virologi lo rincorrono. Praticamente un inseguimento continuo, una sorta di sfida cognitiva a guardie e ladri.
I politici di varia estrazione scolastica e comunque lontani dalle conoscenze del mondo dei virus, almeno quanto un alpino è distante da una gara di nuoto stile farfalla, non possono che fare riferimento agli addetti ai lavori, cioè ai virologi. Ma devono prendere decisioni che si riflettono sulla vita quotidiana delle persone. Non solo. Decisioni che vanno ad impattare in maniera diversa su come la pensano i vari segmenti della popolazione. In ogni caso chi decide si ritrova ad essere il personaggio della canzone di Antoine “qualunque cosa fai pietre in faccia prenderai”.
Quanto sopra è riferito al 2020 che termina con un Natale negativamente epocale e con regole in piena coerenza con il triangolo dell’incertezza.
Ma il 2021 sarà un’altra storia: l’Invisibile killer non lo sa, ma il vaccino, l’unica arma che lo uccide, è in arrivo. Occorreranno parecchi mesi per somministrarlo a miliardi di persone, ma la sua fine è certa. Come certo sarà il ricordo di quei politici del Belpaese che per tutte le decisioni governative anti pandemiche (giuste o sbagliate, più o meno come quelle di tutti i governi dell’Occidente) avevano metabolizzato e trasformato il ‘piove, governo ladro’ in ‘Covid-19, governo ladro’.