“Basta dare la colpa ai cittadini. Servono più risorse sulla sanità”, così in un video da 60 secondi, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, “spiega” dal suo punto di vista perché il governo, e la sua forza politica, “stanno litigando in piena emergenza”. “Perché discutete? È la domanda che mi sento rivolgere e voglio rispondere con molta chiarezza – spiega l’ex premier – stiamo discutendo esattamente di come affrontare l’emergenza coronavirus. Non si può continuare a dire ‘andrà tutto bene’, non si può colpevolizzare i cittadini”.
Benché breve il video è zeppo di inesattezze e approssimazioni. Qui sotto riepiloghiamo le principali.
– I fondi destinati alla sanità non sono 9 miliardi ma 16. Lo ha ribadito ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. I 9 miliardi a cui fa riferimento Renzi sono destinati ad assistenza di prossimità, telemedicina e digitalizzazione dei servizi. A questi vanno aggiunti altri 7 miliardi di euro per il rinnovamento degli ospedali che ricadono sotto la voce “transizione ecologica” del Recovery Plan.
– Al momento non c’è una carenza di risorse per far fronte all’emergenza, semmai ci sono lentezze nell’utilizzo dei fondi già messi a disposizione. Due settimane fa il Tesoro ha cancellato due aste di titoli di Stato in considerazione dell’ampia disponibilità di cassa e delle ridotte esigenze di finanziamento. Sinora il Ministero ha già stanziato 9 miliardi di euro per fronteggiare le emergenze. Tre miliardi già assegnati alle regioni sono stati spesi solo in parte.
– Il ricorso al Mes cambierebbe poco o nulla. I 36 miliardi a cui fa riferimento Renzi sono comunque prestiti che andrebbero ad aumentare il debito pubblico. Esattamente come se si facesse ricorso al mercato emettendo titoli. L’unica differenza è che gli interessi sui finanziamenti Mes sono leggermente inferiori, almeno in teoria. Ci sarebbe quindi la possibilità di risparmiare circa 200 milioni all’anno di interessi, su una spesa complessiva di oltre 50 miliardi di euro. Al momento i tassi sulle emissioni di titoli italiani sono comunque nulli o negativi per scadenze fino a 7 anni, un Btp decennale paga circa lo 0,5%. Non è un caso che sinora nessun paese europeo abbia fatto richiesta di finanziamenti Mes.
– A cultura e turismo il Recovery plan assegna 3 miliardi di euro. Oltre agli aiuti già erogati durante il 2020, a questa somma si aggiungono le risorse destinate alla riqualificazione di immobili come alberghi e strutture ricettive. Se si vuole accrescere questa dote non c’è bisogno di fare ricorso ai prestiti Mes per quanto spiegato.
Renzi si lamenta dei litigi e delle discussioni in corso nella maggioranza sull’impiego dei fondi. Ma ad essere onesti sinora a litigare è stato solamente lui, con argomentazioni che non sembrano particolarmente solide.