Revisionare un autoveicolo costerà di più, il prossimo anno. Alla commissione Bilancio della Camera è stato infatti approvato un emendamento alla manovra che autorizza un aumento di 9,95 euro per la revisione negli appositi centri.
Tuttavia a pagarlo, per i primi tre anni, non saranno i cittadini bensì lo Stato: contestualmente verrà infatti introdotto un bonus da utilizzare per la prima revisione, che sarà valido una tantum e per una sola vettura, come si legge nella norma: “A titolo di misura compensativa dell’aumento, per i tre anni successivi all’entrata in vigore del decreto ministeriale è riconosciuto un buono denominato ‘buono veicoli sicuri‘, ai proprietari di veicoli a motore che nel medesimo periodo temporale sottopongono il proprio veicolo e l’eventuale rimorchio alle operazioni di revisione. Il buono può essere riconosciuto per un solo veicolo a motore e per una sola volta. L’importo è pari a 9,95 euro”. Dunque i costi per la revisione della seconda, e le eventuali successive, auto di famiglia saranno per intero a carico degli automobilisti.
Per quanto riguarda l’entrata in vigore dell’aumento, il cui costo per lo Stato è stimato in 4 milioni di euro all’anno per il triennio che viene, sarà necessario un decreto del ministero delle Infrastrutture in accordo col Mef, che verrà emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Lo scopo del bonus, come spiega il presidente della Commissione Trasporti della Camera Raffaella Paita, è ” impedire che l’aumento della tariffa della revisione per i veicoli a motore possa tradursi in un disincentivo alla sicurezza“. L’effetto, spiega la Paita, sarà quello di “diminuire il numero dei vecoli non revisionati e quindi garantire una maggiore sicurezza sulle strade italiane”.
Di diverso parere le associazioni dei consumatori, che denunciano l’ennesimo “prelievo” dalle tasche dei cittadini. Ricordando che il provvedimento porta il costo medio della revisione a 76,88 euro, Federconsumatori spiega che esso “penalizza in particolar modo i nuclei che non possono permettersi di cambiare auto e che dovranno sommare tale aumento (fatta salva la prima revisione) a tutti gli interventi di manutenzione che un’auto richiede”.
Della stessa opinione il presidente del Codacons Carlo Rienzi: “Ancora una volta gli automobilisti italiani vengono usati come Bancomat quando il Governo ha bisogno di reperire risorse, attraverso un ingiusto aumento della tassazione a loro carico. Ogni anno gli italiani pagano allo Stato 74,4 miliardi di euro per imposte e balzelli vari legati alle automobili. Ora il costo della revisione sale di circa 10 euro, incrementando l’abnorme tassazione che vige sulle auto in Italia, e che porta il nostro paese ad essere al terzo posto in Europa per il caro-tasse automobilistiche, preceduto solo da Germania e Francia”, ha concluso.