Potranno tornare in Italia alcuni degli oltre 200 connazionali che da domenica si trovano bloccati a Londra dopo l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che fino al 6 gennaio blocca i collegamenti tra Italia e Regno Unito. La decisione è arrivata dopo un vertice alla Farnesina con i ministeri della Salute e dei Trasporti, dove è stato deciso che coloro che sono residenti in Italia o in condizioni di criticità e urgenza saranno rimpatriati. Per chi invece risiede in casa in Gran Bretagna, non ci sarà, almeno per ora, alcuna possibilità di ritorno.
A confermare il tutto sono fonti del ministero degli Esteri e il vice ministro alla Salute, Pier Paolo Sileri, che sta seguendo la questione. Il rientro, infatti, coinvolge anche il dicastero di Speranza: una volta atterrati in Italia, le persone partite dal Regno Unito dovranno fare una quarantena di quattordici giorni. Non solo: il tampone sarà obbligatorio prima e dopo la partenza. Non è ancora chiaro però quando potranno imbarcarsi per tornare a casa.
Una notizia che non è ancora stata recepita dall’Ambasciata e dal Consolato italiano a Londra che su Facebook non danno alcun aggiornamento in merito. Nemmeno Alitalia è stata finora contattata dal governo: “Da parte nostra – dichiarano gli uffici della compagnia di bandiera – c’è la piena disponibilità ad organizzare i voli per il rientro. Intanto i passeggeri che dovevano partire domenica con noi hanno ricevuto tutte le informazioni utili per ottenere il rimborso totale del volo o un voucher maggiorato oppure la possibilità di riprenotare per un’altra data a partire del 7 gennaio”.
La notizia, trapelata dalla Farnesina, è già arrivata agli italiani bloccati in Gran Bretagna. Sulla pagina Facebook “Il Governo italiano ci lascia a piedi al freddo in UK”, Maria ha pubblicato la novità in arrivo che ha suscitato non poche perplessità. Elena scrive: “Doppio tampone (quindi triplo considerando quello appena fatto) e 14 giorni di quarantena, ma sono seri?”. Così Federica: “Che senso ha fare il tampone due volte se poi devi fare comunque la quarantena?”. Polemico anche Antonello Sussarellu, amministratore del gruppo social, che a fatto.it spiega: “Da domenica sono ospite da una ragazza italiana che ha casa a un’ora e mezza da Londra. Ora dove andrò a fare il tampone? Non sarà facile organizzare il tutto qui”. In attesa di buone notizie anche Chiara, veterinaria che abita in Inghilterra: “Non sappiamo ancora nulla. Stiamo aspettando che ci dicano qualcosa”.