Il documento, firmato dal capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, prevede delle eccezioni per raggiungere i luoghi di culto e per i volontari. Spostamenti permessi nel raggio di 30 chilometri a chi abita in Comuni sotto i 5mila abitanti, ma non negli orari in cui scatta il coprifuoco, dalle 22 alle 5
Controlli rigidi lungo le principali arterie e all’interno delle aree urbane per evitare violazioni alle restrizioni imposte dall’ultimo decreto di Natale. È quanto si legge nella circolare inviata alle Prefetture dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, per garantire una corretta interpretazione delle norme in vista del passaggio in zona rossa nei giorni che precedono o seguono le festività natalizie e di Capodanno. Vanno predisposti “servizi efficaci” che garantiscano la “corretta osservanza” dei divieti previsti dal decreto di Natale, scrive. In particolare vanno effettuati “controlli lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino” per prevenire “possibili violazioni alle restrizioni alla mobilità” e “situazioni di assembramento o di mancato rispetto del distanziamento interpersonale“, si legge nella comunicazione inviata dal Viminale.
Eccezioni saranno concesse per recarsi nei luoghi di culto e per i volontari che offriranno il loro sostegno alle categorie svantaggiate nei giorni di festa. Sono sempre “consentiti, senza limiti di orario”, si legge infatti nella circolare di Frattasi, gli spostamenti di chi svolge “attività assistenziali, nell’ambito di un’associazione di volontariato, anche in convenzione con enti locali, a favore di persone in condizioni di bisogno o di svantaggio”. Quanto alle messe, il documento sottolinea che, “considerato l’arco temporale di vigenza delle misure in esame, corrispondente al periodo natalizio, l’accesso ai luoghi di culto e la partecipazione alle funzioni religiose restano comunque consentite”, tranne negli orari in cui scatta il coprifuoco, ossia dalle 22 alle 5 del mattino.
Per tutti gli spostamenti dal 24 dicembre al 6 gennaio sarà comunque necessario munirsi di autocertificazione, con l’obbligo di non superare, in occasione delle visite ai parenti, il numero massimo di due persone esterne al nucleo familiare. “In relazione agli spostamenti” che possono avvenire fuori dal proprio comune nei giorni arancioni e nei giorni rossi “verso una sola abitazione nella stessa regione tra le 5 e le 22 nei limiti di due persone” nell’arco temporale tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, si legge, la relativa “ragione giustificativa potrà essere addotta tramite il ricorso alla consueta modulistica di autodichiarazione, nella parte in cui si fa riferimento a ‘motivi ammessi dalle vigenti normative’”.
Viene anche confermata la possibilità per chi abita in Comuni sotto i 5mila abitanti di spostarsi al di fuori del territorio comunale in un raggio di 30 chilometri, ma senza raggiungere i capoluoghi di provincia.