Come successo negli Usa sarà una infermiera la prima vaccinata Covid in Italia. Tutto pronto all’istituto Spallanzani di Roma per l’avvio della vaccinazione in programma il 27 dicembre, le dosi arriveranno all’Istituto di cura e ricerca per le Malattie infettive il 26. Il 27 dicembre arriveranno in Italia le prime 9.750 dosi di vaccino della Pfizer, approvato dall’Ema ieri. Le fiale arriveranno allo Spallanzani di Roma e da lì partirà la distribuzione simbolica in tutta Italia in modo che nello stesso giorno si potranno somministrare i vaccini in tutte le regioni. Il 27 dicembre allo Spallanzani saranno somministrati i primi cinque vaccini: all’infermiera, a un operatore socio sanitario (OSS), una ricercatrice e due medici.
Per quanto riguarda il piano vaccinale il commissario, confermando la cifra di 202 milioni di dosi per l’Italia, ha evidenziato però che arriveranno “non più in 15 bensì in 21 mesi”: infatti “Sanofi, che doveva fornire 40 milioni di dosi nel terzo e quarto trimestre del 2021, ha un ritardo e le darà nel secondo e terzo trimestre del 2022“. Il commissario tuttavia ha chiarito che se le procedure di autorizzazione lo consentiranno (all’appello mancano ancora Moderna, OxfordAstraZeneca e gli altri), ci sarà “una quantità di dosi per vaccinare tra la prossima estate e il prossimo autunno tutti gli italiani che lo vorranno”. A febbraio il vaccino sarà somministrato ai più fragili e agli anziani, restano invece per il momento esclusi dalla campagna vaccinale i bambini. A dare la loro collaborazione per la vaccinazione di massa, saranno 60mila tra medici di medicina generale, di continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali e del 118, ha messo in evidenza il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli.
Ad avere il maggior numero di dosi – di questa prima tranche simbolica – per le prime inoculazioni sarà la Lombardia, con 1.620 dosi, seguita da Emilia Romagna (975), Lazio (955), Piemonte (910) e Veneto (875). Le regioni che riceveranno meno dosi sono la Valle d’Aosta (20), il Molise (50) e l’Umbria (85). Intanto la Commissione europea ha esercitato l’opzione per l’acquisto di ulteriori 80 milioni di dosi del vaccino anti-Covid mRNA-1273, prodotto da Moderna, per gli Stati membri. Portando così le dosi totali acquistate a 160 milioni. La casa farmaceutica ha confermato che il suo vaccino può essere trasportato localmente in condizioni controllate e rimane stabile allo stato liquido a 2-8 gradi per 30 giorni, facilitando così la distribuzione nei luoghi più difficili da raggiungere. Moderna ha infatti aggiornato la guida alla gestione per la distribuzione.
Intanto un inatteso regalo di Natale è partito nei giorni scorsi dagli Stati Uniti, dove i farmacisti che stanno già somministrando il vaccino Pfizer, hanno scoperto che dalle fiale si possono estrarre più delle cinque dosi previste, cioè fino a sei o sette, aumentando così fino al 40% le potenzialità delle prime forniture. La Food and Drug Administration (Fda) ha già autorizzato l’uso dell’intera fiala, ammonendo però a non mescolare resti di fiale diverse.