Il pm Paolo Toso, nel suo intervento conclusivo, ha parlato del delitto, avvenuto a Volvera in provincia di Torino il 10 giugno scorso, spiegando che "si è in presenza dell’altro volto della gelosia, quello cattivo, possessivo e dominante, quello che offende la dignità della donna"
È stato condannato a 30 anni di carcere Nicola Cirillo, il 58enne che lo scorso 10 giugno, a Volvera, in provincia di Torino, uccise l’ex moglie Cristina Messina, 54 anni, e ferì gravemente la figlia della donna, Giusy, 28 anni, a colpi di pistola. La coppia era separata da cinque anni. La Corte d’assise di Torino ha applicato le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e del precedente vincolo di convivenza, ma ha anche concesso le attenuanti generiche, compensando quindi le aggravanti.
A giugno, qualche ora dopo il delitto, era stato lo stesso Cirillo a consegnarsi ai carabinieri. I giudici hanno riconosciuto alle parti civili il diritto a un risarcimento pari a 965mila euro per Giusy, rimasta paraplegica, e 460 mila euro in totale ad altri quattro familiari, tutti patrocinati dall’avvocato Luca Marta. Il pm Paolo Toso, nel suo intervento conclusivo, ha parlato del delitto spiegando che “qui si è in presenza dell’altro volto della gelosia, quello cattivo, possessivo e dominante, quello che offende la dignità della donna”.