Non sopporto la maggior parte dei dirigenti scolastici: burocrati; chiusi nelle loro stanze; di poche parole; appassionati del politichese e del tecnicismo; servi del potere che sia di destra o di sinistra; freddi; insulsi.
Eppure ne ho conosciuto uno davvero unico e raro: un preside che si traveste da Babbo Natale per fare gli auguri ai bambini; che tiene la porta del suo ufficio aperta; che mette musica rock di sottofondo mentre studia decreti e Leggi; che organizza collegi docenti parlando di Mario Lodi e Maria Montessori; che non ha la faccia cupa e triste da burocrate ma il sorriso stampato in volto.
Un capo d’istituto che sa fare squadra, che passa il tempo con i suoi insegnanti; che ha davvero realizzato “patti di comunità” per far fare esperienze sul e nel territorio ai suoi ragazzi. Quest’uomo si chiama Alfonso D’Ambrosio ed è il dirigente dell’istituto comprensivo di Vo Euganeo scelto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’inaugurazione dell’anno scolastico.
Son sincero. La prima volta che l’ho chiamato al telefono l’ho fatto con un pregiudizio: questo sarà il solito “paraculo” che ha avuto banchi, mascherine e quant’altro prima degli altri. Sarà un amico degli amici, vicino a qualche politico. Non lo conoscevo. Dopo pochi minuti di dialogo ho capito che avevo sbagliato, che ero di fronte ad un uomo appassionato del suo lavoro e senza peli sulla lingua.
Mi ha raccontato la verità, non ha nascosto nulla. Da quel momento ho iniziato a “seguirlo” sul suo profilo Facebook e ho scoperto un preside preparato, innovativo, intraprendente, umano. Dal formale “Lei” siamo passati al naturale “tu”. Abbiamo iniziato a confrontarci, a passarci idee, a sognare.
Ho capito che Alfonso D’Ambrosio era uno di quei pochi presidi amati dai suoi insegnanti; dai genitori che gli scrivono su Facebook; dalla comunità che lo stima e apprezza.
Nei giorni scorsi la doccia fredda: Alfonso è stata punito per aver espresso delle critiche nei confronti della gestione della scuola. Tutti voi vi chiederete: ma che ha detto di così scandaloso? Le parole contestate e riportate nel provvedimento d’accusa, sono ancora sul suo profilo Facebook. Ciò che ha detto Alfonso l’avrei potuto dire pure io. Forse anche voi che leggete questo post.
In queste ore in tanti che lo conoscono mi hanno scritto dopo il mio articolo pubblicato sul ilFattoQuotidiano.it. Uno dei messaggi che ho ricevuto dice così: “Il nostro preside non si merita la spalancata di fango che gli è stata buttata addosso. Esiste ancora la libertà di espressione in questo Paese? Soprattutto se esercitata con garbo, educazione e consapevolezza. Vogliamo lasciare questo preside da solo? Questo uomo che tanto ha fatto e rivoluzionato dal di dentro?”.
Ma ammettiamo anche che Alfonso l’abbia fatta fuori dal vaso (anche se non è così): forse non vale la pena guardare alla foresta che cresce anziché all’albero caduto? Non è più utile parlare, raccontare tutte le iniziative messe in campo da questo preside? Non è meglio ascoltare i genitori di questa scuola? Mi torna in mente un proverbio: “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”.
In queste ore è stata lanciata una petizione. Vi chiedo di firmarla e diffonderla. Son certo che la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, interverrà presto evitando qualsiasi procedimento disciplinare nei confronti di un raro esempio di dirigente che ama il suo lavoro ma soprattutto ama i suoi datori di lavoro: i bambini!