Gli spagnoli vorranno vaccinarsi contro il Covid? Aumentano i cittadini che hanno deciso di volersi sottoporre al trattamento, ma resta ancora una significativa quota di scetticismo. La percentuale di persone che non è disposta a farsi inoculare il farmaco è ancora alta, il 28% degli intervistati, secondo quanto emerge dall’ultimo sondaggio del Cis, il più importante centro di analisi sociologiche del paese. In Italia, invece, i dati di Adnkronos/Emg-Different e di Demopolis oscillano tra il 16% e il 19%. A pochi giorni dall’arrivo delle prime dosi a Madrid, gli esperti prevedono che la campagna di vaccinazione possa contribuire a convincere una fetta sempre più estesa della popolazione.

“Adesso che è cominciata la vaccinazione nel Regno Unito e comincerà anche quella in Spagna, ci aspettiamo che le persone sentano il bisogno di informarsi. Allo stesso tempo riteniamo che la resistenza o il negazionismo diminuiranno”, afferma Josep Lobera, sociologo dell’Università Autonoma di Madrid. Solo un mese fa, a novembre, il 47% si era espresso negativamente, ma dopo gli annunci di Pfizer e Moderna sull’efficacia del loro vaccino la percentuale in Spagna si è ridotta di 19 punti. Adesso, il 40,5% è disposto a vaccinarsi immediatamente, mentre il 16,2% è favorevole ma preferisce aspettare per vedere se ci sono effetti collaterali. A questi si unisce un 7% che è disposto a farlo dipendendo dall’origine del prodotto (0,6%), dalla trasparenza delle informazioni (3,2%) e dal consiglio delle autorità e del personale sanitario (3,6%).

Il confronto con l’Italia – Gli ultimi sondaggi italiani registrano un dato simile proprio sulle persone che hanno deciso di aspettare. In quello di Emg-Different/Adnkronos i favorevoli sono il 77%, ma il 43% lo farà solo con maggiori garanzie, quasi la stessa percentuale dello studio di Demopolis per Rai Radio1, dove però gli intervistati a favore del vaccino sono l’84% del totale. Questa differenza tra i due paesi mediterranei colpisce perché Lobera e molti suoi colleghi credono che la Spagna non abbia “un problema con i movimenti no vax” rispetto a paesi come Italia e Francia, “dove sono più forti”. Piuttosto, c’è incertezza sul “sistema che ha dato il via libera al vaccino” e per questo motivo sarà importante “far conoscere come funziona con informazioni trasparenti durante la campagna di vaccinazione”. “Le persone hanno dubbi sulla rapidità del processo con cui si è arrivati all’approvazione del farmaco – aggiunge Lobera -. Non vogliono essere le prime a vaccinarsi, vogliono prima vedere quali sono gli effetti del trattamento, per sapere se è sicuro”.

Così come in Italia, anche in Spagna si riscontra più scetticismo in quella parte di popolazione che ha una percezione del rischio bassa o una mentalità cospirazionista. Le più importanti manifestazioni no vax e no mask si sono svolte a Madrid durante l’estate e da quel momento il rifiuto al vaccino è aumentato soprattutto tra gli elettori “di destra ed estrema destra”, secondo quanto sostiene Lobera. La percentuale di persone disposte a vaccinarsi supera il 50% tra coloro che votano per i partiti di governo, come i socialisti di Pedro Sánchez o Podemos di Pablo Iglesias, e diminuisce progressivamente quanto più ci si muove verso destra: il 28,9% tra i sostenitori del Partido Popular, principale oppositore, e il 24,8 tra quelli di Vox.

In questo caso, l’Italia appare molto più polarizzata. Demopolis ha cercato di suddividere gli intervistati disposti a vaccinarsi “il prima possibile” in base all’orientamento politico. Il 68% delle persone vicine alle posizioni del Partito Democratico è favorevole, mentre la cifra si abbassa al 51% tra i sostenitori del Movimento 5 Stelle fino ad arrivare al 30% per Fratelli d’Italia e addirittura al 25% per la Lega.

Il sondaggio del Cis è andato oltre e ha cercato di sondare l’appoggio degli spagnoli all’attuale esecutivo di sinistra. Nonostante il Partito Socialista resti la prima formazione con il 29,5% delle preferenze e possa confermare la maggioranza con la stessa coalizione, il 73,5% crede che Sánchez dovrebbe adottare misure più restrittive e l’84% pensa che sia conveniente migliorare il sistema sanitario spagnolo con alcune riforme.

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