A Natale l’arrivo del furgone di Pfizer-Biontech alla caserma di Tor di Quinto a Roma, scortato dalle auto dei carabinieri. A Santo Stefano il trasferimento delle fiale allo Spallanzani e l’avvio dell’operazione Eos, con Aeronautica, Esercito e Marina schierate per distribuire le prime 9.750 dosi del vaccino anti-Covid in tutte le Regioni. L’obiettivo è permettere all’Italia di partecipare al Vaccine day del 27 dicembre, quando medici, infermieri e operatori sanitari di tutta Europa daranno simbolicamente il via alla campagna di vaccinazione di massa. È questo il percorso previsto per il farmaco sviluppato dall’americana Pfizer e approvato dall’Agenzia europea del farmaco il 21 dicembre scorso. Ma le procedure da rispettare sono molte, dalla catena del freddo a -70 gradi alla necessità di somministrare le dosi entro 5 giorni una volta che la temperatura passa a 2/8 gradi centigradi.

25 dicembre: l’arrivo in Italia – Il veicolo contenente le 9.750 dosi destinate al nostro Paese per il V-day è arrivato su suolo italiano la mattina di Natale. Partito dal Belgio, ha oltrepassato la frontiera del Brennero e ha puntato dritto per la Capitale. Lungo il tragitto è stato costantemente scortato dai carabinieri. In serata è arrivato alla caserma di Tor di Quinto a Roma: gli agenti hanno il compito di tenerlo al sicuro per la notte. Un’ulteriore garanzia di sicurezza è fornita dalla stessa azienda produttrice, che ha installato in ciascun contenitore un sensore termico con Gps per monitorare la posizione e la temperatura di ciascuna spedizione 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana.

26 dicembre: parte l’operazione Eos – Lo step successivo per le 9.750 dosi è fissato per Santo Stefano: intorno alle 10 di mattina il furgone Pfizer è atteso all’ospedale Spallanzani di Roma, hub di stoccaggio nazionale del vaccino. Qui è prevista la divisione delle fiale in apposite scatole da destinare alle Regioni italiane. Come ha spiegato il commissario all’Emergenza Domenico Arcuri, l’accordo con Pfizer in teoria prevede che sia l’azienda stessa a consegnare i vaccini nei punti di somministrazione, ma in questa occasione per motivi logistici e di tempo si è preferito coinvolgere le Forze armate. Una parte delle dosi sarà trasportata nell’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove 5 aerei (due C27J dell’Aeronautica, due Dornier Do. 228 dell’Esercito e un P-180 della Marina) raggiungeranno le Regioni più lontane e le isole. I restanti vaccini raggiungeranno le destinazioni via terra con un impegno complessivo di 60 autoveicoli, gli stessi che furono impiegati a Bergamo nella fase più dura della pandemia, e circa 250 militari.

27 dicembre: la data del V-day – Stando ai severi protocolli fissati da Pfizer, gli speciali contenitori in cui sono conservate le fiale possono mantenere la temperatura a -70 gradi per 10 giorni. Una volta che verranno divise allo Spallanzani, però, dovranno essere usate entro 5 giorni se conservate a 2/8 gradi o per 30 giorni se nelle scatole verrà aggiunto ghiaccio secco ogni 5 giorni. In realtà la somministrazione dovrebbe finire molto prima: la data da segnare sul calendario è il 27 dicembre, quando scatterà il V-day europeo. Le dosi sono attese in 21 siti di somministrazione individuati sul territorio nazionale (uno per Regione), che aumenteranno a 300 quando partirà la campagna vera e propria. Nel Lazio si svolgerà tutto allo Spallanzani, dove sono stati selezionati i primi cinque vaccinati d’Italia. Si tratta di un’infermiera, un operatore sanitario, una ricercatrice e due medici. In Lombardia le dosi sono attese all’ospedale Niguarda di Milano, ma la Regione punta a somministrarle in 14 siti, tra cui Alzano e Codogno.

Dal 28 dicembre in poi: parte la campagna – La somministrazione delle prime 9.750 dosi in realtà potrebbe durare qualche giorno, in modo tale da permettere a tutti i medici, infermieri e operatori sanitari individuati a livello regionale di partecipare. Ma già dal 28 dicembre, stando a quanto riferito da Arcuri, Pfizer dovrebbe mandare altre 450mila dosi al nostro Paese. È a quel punto che partirà la campagna di vaccinazione vera e propria, indirizzata prima di tutto a chi lavora negli ospedali e agli anziani nelle Rsa. La potenza di fuoco dei vaccini dovrebbe aumentare ulteriormente dal 6 gennaio, quando è previsto il via libera dell’Ema al farmaco di Moderna. Poi sarà il turno di AstraZeneca. Nel frattempo, in tutte le piazze italiane dovrebbero spuntare le “primule, i padiglioni che, nelle intenzioni delle istituzioni, permetteranno al Paese di “rinascere come un fiore” e di fermare definitivamente la diffusione del coronavirus.

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