Cronaca

Vaccino Covid, le istruzioni per l’uso dell’Aifa: dallo scongelamento alle singole dosi

L'Agenzia italiana per il farmaco pubblica le linee guida per la corretta conservazione, manipolazione e somministrazione di Cominarty, il vaccino a mRNA contro il Covid-19, ad uso degli operatori sanitari

L’Italia e l’Europa si vaccinano contro il Covid-19: le dosi di Pfizer-BioNTech sono pronte a raggiungere i diversi centri di smistamento e ad essere inoculate alle fasce prioritarie identificate dal governo. E alla vigilia del Vaccine-Day, il giorno del via alla campagna, l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) pubblica le linee guida per la corretta conservazione, manipolazione e somministrazione di Cominarty, il vaccino a mRNA contro il Covid-19. Aifa ricorda che il vaccino deve essere preparato da un operatore sanitario adottando tecniche asettiche, per garantire la sterilità della dispersione preparata. Viene somministrato in due dosi, la seconda dopo almeno tre settimane dalla prima.

La conservazione
Come già noto, prima dell’uso il vaccino deve essere conservato in congelatore a una temperatura compresa tra ‑90 °C e ‑60 °C. Deve inoltre essere evitata l’esposizione alla luce solare diretta e alla luce ultravioletta. Solo dopo lo scongelamento, i flaconcini possono essere maneggiati in condizioni di luce ambientale. Una volta estratti dal congelatore, i vassoi di flaconcini a coperchio aperto o i vassoi di flaconcini contenenti meno di 195 flaconcini possono rimanere a temperatura ambiente per un massimo di 3 minuti per consentire l’estrazione o il trasferimento. Dopo essere stati nuovamente trasferiti in congelatore in seguito all’esposizione a temperatura ambiente, i vassoi di flaconcini devono rimanere in congelatore per almeno 2 ore prima che sia possibile estrarli nuovamente. Una volta estratto dal congelatore, spiega sempre Aifa, il vaccino chiuso può essere conservato prima dell’uso fino a 5 giorni a una temperatura compresa tra 2 e 8 °C e fino a 2 ore a una temperatura non superiore a 30 °C. Una volta scongelato, il vaccino non deve essere ricongelato. Quando il medicinale viene diluito, può restare per 6 ore a una temperatura compresa tra 2 e 30 °C.

Lo scongelamento
Il flaconcino multidose, prosegue Aifa, viene conservato in congelatore e deve essere scongelato prima della diluizione. I flaconcini congelati devono essere trasferiti in un ambiente a una temperatura compresa tra 2 e 8 °C per scongelarsi. Possono essere necessarie 3 ore per scongelare una confezione da 195 flaconcini. In alternativa, è possibile scongelare i flaconcini congelati per 30 minuti a una temperatura non superiore a 30 °C per l’uso immediato. L’operatore deve attendere, spiega la guida, che il flaconcino scongelato raggiunga la temperatura ambiente, quindi capovolgerlo delicatamente per 10 volte prima della diluizione.

La diluizione
Il vaccino scongelato deve essere diluito all’interno del flaconcino originale con 1,8 mL di soluzione iniettabile di sodio cloruro da 9 mg/mL (0,9%), utilizzando un ago calibro 21 (o più sottile). Aifa spiega che bisogna stabilizzare la pressione nel flaconcino prima di rimuovere l’ago dal tappo del flaconcino, aspirando 1,8 mL di aria nella siringa del solvente vuota. Poi è necessario capovolgere nuovamente la dispersione diluita delicatamente per 10 volte, senza agitare. Il vaccino diluito deve apparire, spiega Aifa, come una dispersione di colore biancastro, priva di particelle visibili. In presenza di particelle o in caso di alterazione del colore, viene raccomandato di gettare il vaccino diluito.

La preparazione delle singole dosi
Dopo la diluizione, continua la guida, il flaconcino contiene 2,25 mL, corrispondenti a 5 dosi da 0,3 mL. Quindi l’operatore deve aspirare la dose necessaria da 0,3 mL di vaccino diluito utilizzando un ago sterile. L’eventuale vaccino non utilizzato deve essere buttato entro 6 ore dalla diluizione. Cominarty, ricorda Aifa, viene somministrato per via intramuscolare dopo diluizione come ciclo di 2 dosi (da 0,3 mL ciascuna) a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra. La sede preferita è la regione deltoidea del braccio, quella dove comunemente vengono iniettati i vaccini.