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LG Wing, recensione: uno smartphone innovativo, unico, incompleto

LG Wing è uno terminale unico e permette agli utenti di sperimentare casi d'uso mai visti prima su uno smartphone. Tuttavia, allo stato attuale delle cose, è veramente difficile consigliare l'acquisto di un prodotto così pesantemente penalizzato da un software poco reattivo e da mancanze evidenti ad un prezzo relativamente esorbitante.

LG Wing è il primo dispositivo presentato dal brand coreano come parte di una nuova gamma di prodotti sperimentali, il cui obiettivo in questo caso è quello di esplorare nuovi modi di interagire e utilizzare lo smartphone.

Il form factor unico con doppio display e le funzioni software preparate appositamente da LG per l’occasione saranno bastate a convincerci? Come si pone LG Wing rispetto alla nuova categoria di smartphone pieghevoli che stanno iniziando a prendere piede sul mercato?

Design

Per quanto riguarda la costruzione di LG Wing, il brand merita i nostri complimenti. Lo smartphone sin dal primo incontro mi ha immediatamente trasmesso una sensazione di solidità incredibile e presenta una qualità costruttiva che mai mi sarei aspettato da un dispositivo così particolare.

La cornice che circonda la metà inferiore del prodotto è realizzata in alluminio satinato, il display principale è invece posizionato su una struttura plastica. Per la bellissima cover posteriore è stato utilizzato il Gorilla Glass 5, esattamente come per il vetro che protegge il display principale. La finitura opaca della scocca, unita alla particolare colorazione iridescente, è da subito entrata nella lista delle mie preferite di sempre.

Pecca in originalità la forma ed il posizionamento del modulo fotografico, a mio parere sarebbe stata preferibile una soluzione più simile a quella di LG Velvet, decisamente meno scontata. Tale design avrebbe donato un po’ più di carattere e unicità all’esperimento LG che invece si conforma al resto degli smartphone moderni.

La sporgenza del modulo fotografico è importante e lo smartphone traballa così vistosamente se poggiato su una superficie piana da risultare quasi inutilizzabile. La cover adesiva di LG inclusa nella confezione non basta a pareggiare completamente il dislivello ma aiuta.

Le dimensioni di LG Wing non sono adatte ai deboli di cuore: 169,5 x 74,5 mm. La maneggevolezza risente molto di questo e vi ritroverete spesso ad utilizzare Wing con due mani anche in configurazione “smartphone classico”. Nel complesso, con un peso di ben 260 g e uno spessore di 10,9 mm, in mano lo smartphone risulta pesante e scomodo da utilizzare per un periodo di tempo troppo prolungato.

Il particolare meccanismo di questo LG Wing non ha permesso al brand sudcoreano di poter garantire una certificazione superiore a IP54 (resistenza agli schizzi) contro l’ingresso di acqua e polvere. Lo smartphone è comunque ricoperto con uno strato idrorepellente ed è stato progettato secondo lo standard MIL-STD-810G.

Ergonomia e funzioni

L’asso nella manica di LG Wing è però la possibilità di poter contare su quella che l’azienda chiama “Swivel mode”.

Il display principale dello smartphone, un pannello P-OLED da 6,8 pollici con risoluzione 1080 x 2460 pixel, può essere ruotato rivelando il display secondario nascosto subito al di sotto. Il secondo display è un G-OLED da 3,9 pollici praticamente quadrato dalla risoluzione di 1080 x 1240 pixel.

Una cornice leggermente rialzata protegge il display secondario dall’usura dovuta al continuo scorrimento del meccanismo di apertura e protegge lo smartphone dall’ingresso di sabbia e sporcizia quando chiuso. La polvere, purtroppo, non viene però tenuta alla larga e tenere il mini display pulito è abbastanza complicato, esattamente come la parte in vetro nero che si trova nella parte alta del terminale una volta “spiegate le ali”.

LG afferma che il meccanismo a doppia molla utilizzato per il movimento del display principale è stato realizzato per resistere ad oltre 200.000 aperture e chiusure. Ciò significa che è in grado di resistere a oltre 100 commutazioni al giorno per circa 5 anni. Nel meccanismo è nascosto anche un piccolo pistone ad aria che ammortizza l’urto che altrimenti la cerniera dovrebbe sopportare a fine corsa.

Tra il display principale ed il display secondario c’è una leggera differenza di densità di pixel che a prima occhiata potrebbe risultare un po’ fastidiosa per l’occhio più allenato. Ciò che viene mostrato sul piccolo display da circa 421dpi è leggermente più nitido rispetto al contenuto del display principale che si ferma a circa 395dpi, ad ogni modo con l’uso quotidiano ci si fa presto l’abitudine.

Il sensore di impronte digitali di tipo ottico è stato posizionato da LG nella parte bassa del display principale. Una scelta sicuramente scomoda per i momenti nei quali si ha intenzione di sbloccare lo smartphone ruotando il display principale in quanto dopo la rotazione il sensore si ritrova troppo lontano per essere utilizzato reggendo il telefono ad una mano.

È possibile inserire la password, il pin o la sequenza di sblocco dal display secondario, è vero, altrimenti bisogna ricordarsi sempre di sbloccare lo smartphone prima di rivelare il secondo display. Inoltre, anche quando si riesce a raggiungere il lettore di impronte, non sempre esso si è dimostrato rapido e preciso, fallendo numerosi tentativi di autenticazione biometrica quotidianamente.

La direzione di rotazione del display è sicuramente più comoda per i destrorsi che possono accedere alla Swivel Mode con il semplice utilizzo del pollice, mentre ai mancini toccherà utilizzare entrambe le mani o cambiare l’impugnatura dello smartphone.

Configurazione

Prendendo in considerazione il suo prezzo di listino da top di gamma, LG Wing delude nella dotazione hardware. Il SoC Qualcomm Snapdragon 765G, che in altre occasioni si è dimostrato più che sufficiente per praticamente qualsiasi operazione, in questo caso non sembra essere sfruttato a dovere.

Nonostante anche gli 8GB di RAM che l’azienda ha accoppiato al chip, le performance di LG Wing sono state altalenanti, per essere gentili. Non sono mancati momenti di frustrazione in cui lo smartphone ha impiegato a rispondere più tempo del dovuto, tuttavia credo che la causa di questi problemi sia da imputare più al software (di cui parleremo più avanti) che all’hardware.

La memoria interna di LG Wing è da 128 GB o da 256 GB e può essere affiancata da una scheda MicroSDXC.

I fan che sono rimasti fedeli al marchio per via della componentistica dedicata all’audio che LG era solita inserire nei propri prodotti rimarranno delusi dal Wing. Il jack da 3,5 mm non ha trovato il suo spazio su questo dispositivo, manca dunque anche il famoso Quad-DAC tanto amato dagli utenti dall’orecchio più esigente.

LG ha confermato comunque che si tratta di un caso isolato e che non c’è alcuna intenzione di rimuovere queste due caratteristiche anche dai futuri prodotti. Nella confezione è incluso un adattatore USB Tipo-C/jack da 3,5mm.

Ciò che forse più ci ha deluso di questo smartphone che sembrava essere stato studiato appositamente per diventare la perfetta “Netflix machine” è la presenza di un singolo speaker mono nella parte bassa del terminale, la cui qualità è decisamente sotto la media. La capsula auricolare è nascosta dietro al display principale, tuttavia manca di amplificazione e non è utilizzata come secondo altoparlante.

Software

Il vero tallone d’Achille di LG Wing è il software. Lasciamo perdere il fatto che LG utilizza una versione di Android molto personalizzata, in fondo è questione di gusti. Perdoniamo il fatto che la gestione del doppio display ogni tanto faccia un po’ le bizze, in fondo si tratta di un form factor mai provato prima. Dimentichiamoci anche del fatto che le funzionalità per sfruttare il display secondario sono praticamente riducibili a pochi e particolari casi d’uso. La qualità generale del software installato sul Wing è ai limiti dell’accettabile.

Personalmente trovo quasi ridicolo il fatto che al momento della scrittura di questa recensione uno smartphone dal prezzo da top di gamma abbia ancora a bordo Android 10 con patch di settembre 2020 (mese del lancio) e non abbia ricevuto un singolo aggiornamento per cercare di risolvere i molti problemi da cui è afflitto il software. Cosa che invece puntualmente accade nelle prime settimane di vita di qualsiasi smartphone di praticamente qualsiasi fascia di prezzo.

Non solo le prestazioni sono del tutto non soddisfacenti se paragonate alla reattività che al giorno d’oggi anche gli smartphone di fascia media riescono a garantire con lo stesso hardware, ma l’intero sistema è costellato di piccoli bug e sbavature che nel complesso fanno quasi sembrare si tratti di una delle prime versioni di sviluppo non definitive. Devo ammettere che ho riso più del dovuto quando dopo la configurazione iniziale dello smartphone mi sono ritrovato una notifica il cui testo era:

Non rimuovere la batteria quando il telefono non risponde. Tocca per vedere come riavviare il telefono.”

Potrei scrivere interi paragrafi sui problemi software che mi hanno accompagnato durante questo mese con LG Wing, come ad esempio un bootloop che così com’è arrivato casualmente se n’è anche andato, tuttavia preferisco concentrarmi su quelle che reputo siano delle brillanti idee partorite dal team di ingegneri che ha lavorato su questo dispositivo.

Questo anche perché sono fermamente convinto che alle spalle di un prodotto come Wing ci sia un team di persone preparate che finalmente ha avuto la propria occasione di provare a rivoluzionare quello che fino ad un paio di anni fa avremmo potuto definire un mercato stagnante.

Arriviamo quindi al punto che tutto voi lettori di questa recensione stavate aspettando: a cosa serve avere un secondo display di questo tipo? La risposta non può essere chiara, precisa e valida per tutti. In fondo stiamo parlando del primo smartphone che accoppia due display dalle dimensioni diverse in un formato così unico. Starà agli utenti trovare i casi d’uso più sensati in base alle proprie esigenze.

Per ora LG ha donato al secondo display la possibilità di funzionare autonomamente mostrando una seconda app diversa da quella mostrata sul display principale e ha personalizzato alcune altre app per trarre vantaggio dello spazio extra a disposizione, estendendole al secondo spazio di lavoro.

Abbassando il pannello delle impostazioni rapide sul display minore, si ha accesso ad alcuni interruttori rapidi ed agli slider dedicati alla luminosità e al volume. Quest’ultimo si è rivelato particolarmente utile, in quanto una volta in Swivel mode è molto difficile utilizzare i tasti fisici dello smartphone perché bloccati dal display principale.

Due enormi scorciatoie incluse in questo pannello permettono di accedere alla modalità Touchpad, la quale permette di utilizzare il display secondario per controllare il puntatore visualizzato sullo schermo primario, e alla modalità Presa Stabile, la quale inibisce il funzionamento del display più piccolo per evitare tocchi accidentali mentre sfruttate l’ampio pannello orizzontale che lo sovrasta.

Aprendo la Galleria in Swivel mode, nella parte alta verrà visualizzata l’immagine o il video selezionato a pieno schermo, mentre nella parte bassa saranno mostrate le anteprime degli altri file e alcuni controlli. L’app Fotocamera si estende al secondo display per permettere alcune interessanti funzioni di cui vi parlerò nella sezione dedicata. Altre funzioni uniche si possono trovare in app di terze parti.

YouTube, ad esempio, è stata adattato per mostrare nel piccolo display quadrato alcuni controlli rapidi per la riproduzione e per il volume. Asphalt 9 è il primo gioco a sfruttare lo spazio di visualizzazione extra mostrando la mappa del percorso delle gare. Il browser Whale, pre-installato su LG Wing, supporta la visualizzazione dei contenuti video sul display dalla diagonale più ampia mentre si continua la navigazione sul secondario.

Le vostre applicazioni preferite possono essere inserite nel carosello mostrato sul display principale in Swivel mode per un accesso più immediato. Non tutte le app sono invece direttamente accessibili dal display secondario se non inserite manualmente in una white list dalle Impostazioni, questo perché il suo strano rapporto di forma potrebbe causare problemi di compatibilità con alcune applicazioni.

L’utilizzo di due applicazioni affiancate, come per esempio Spotify e Google Maps, è però ciò che permette a LG Wing di non porre limiti alla fantasia degli utenti. LG ha permesso allo smartphone di essere utilizzano in qualsiasi orientamento in modo da garantire la più assoluta libertà di utilizzo dello smartphone a 360 gradi. È possibile creare delle scorciatoie personalizzate in grado di lanciare le coppie di applicazioni che utilizzate più spesso in un singolo tap.

Purtroppo per alcune app il display secondario si rivela troppo piccolo mentre in altri casi impugnare lo smartphone non è necessariamente troppo comodo. Nel caso di Asphalt, solo per citarne uno, il display principale risulta troppo sottile da afferrare comodamente mentre il resto del peso è concentrato nell’altra metà del prodotto. In generale non mancano le occasioni in cui il telefono si trova in una posizione fortemente sbilanciata e, nonostante credo sia inevitabile, questo aumenta il rischio che il dispositivo sfugga di mano.

Foto

LG Wing dispone di tre fotocamere principali e di una dedicata ai selfie nascosta nella scocca. Il sensore principale è un 64 Mpixel e utilizza lenti con apertura f/1.8 ed una lunghezza focale equivalente di 25mm. La fotocamera principale è l’unica a disporre di PDAF e stabilizzatore ottico OIS.

La seconda fotocamera utilizza un sensore da 13 Mpixel con lenti grandangolari (117°) e apertura f/1.9. L’ultima, ma non meno importante, si affida ad un sensore fotografico da 12 Mpixel con lenti sempre grandangolari (120°) ma con apertura focale f/2.2. Quest’ultima fotocamera è montata sullo smartphone con una rotazione di 90° rispetto alle altre due, in accoppiata a quello che l’azienda chiama Hexa Motion Stabilizer, e viene utilizzata esclusivamente con la modalità Gimbal che LG ha ideato per il Wing.

Utilizzando la modalità di registrazione video Gimbal, il display principale di LG Wing è utilizzato come viewfinder mentre il piccolo display in basso include vari controlli che richiamano i sistemi di stabilizzazione acquistabili da produttori terzi come DJI. LG ha davvero superato sé stessa in fantasia in questo caso.

Ciò che lo smartphone registra, infatti, è solo una porzione del sensore che viene corretta in modo che sembri registrata con una fotocamera dalle lenti con lunghezza focale classica. Questo permette a LG Wing di poter “ruotare l’inquadratura” di qualche grado utilizzando il joystick della modalità gimbal e di effettuare delle carrellate panoramiche incredibilmente stabili. La modalità Gimbal permette anche una stabilizzazione del video eccezionale, in quanto è per l’appunto il software a ritagliare l’inquadratura sul sensore correggendo le vibrazioni.

Purtroppo per quanto originale e utile, questa modalità permette di registrare video solamente alla risoluzione 1080p e con risultati tutto fuorché sorprendenti. Serve davvero troppa luce per rendere la funzione fruibile, i video generalmente sono bui e mancano di qualità. Buona l’idea, la realizzazione un po’ meno.

È possibile anche registrare video in contemporanea con la fotocamera Gimbal e quella frontale dedicata ai selfie. Quest’ultima funzione avrebbe potuto rendere LG Wing il telefono perfetto per gli influencer, se non fosse che la qualità dei video registrati sia decisamente sottotono.

La fotocamera frontale da 32 Mpixel f/1.9 è nascosta in un meccanismo a popup controllato da un motore, come se le altre parti in movimento di LG Wing non fossero sufficienti. La soluzione è stata però quasi una scelta obbligata in quanto lo schermo ruotabile di LG Wing non dispone dello spazio necessario ad ospitare una fotocamera.

Anche in modalità di scatto LG deve ancora fare moltissima strada, negli ultimi anni l’azienda ha perso terreno rispetto ai concorrenti che migliorano generazione dopo generazione a vista d’occhio. La night mode è ai limiti dell’inutilizzabile, la differenza di qualità tra le varie fotocamere è netta e generalmente tutti gli scatti sembrano mancare di dettaglio.

Non è pessimo, ci sono decisamente smartphone peggiori, ma se la vostra passione è la fotografia o la registrazione di video è forse meglio guardare altrove.

Autonomia

LG Wing dispone di una batteria agli ioni di litio dalla capacità di 4000 mAh. Da uno smartphone così massiccio normalmente mi sarei aspettato molto di meglio, tuttavia è comprensibile che molto dello spazio interno sia occupato dalle componenti extra.

Non stiamo assolutamente parlando di un campione di durata, con un utilizzo intenso di entrambi i display e connettendosi alla rete dati 5G la batteria si scarica decisamente più in fretta, tuttavia utilizzando lo smartphone in modo più ponderato si raggiunge più che tranquillamente la fine della giornata.

Utilizzando il doppio display occasionalmente e con utilizzo misto diviso tra Wi-Fi e rete dati (anche 5G per brevi momenti) sono sempre riuscito a completare la mia giornata tipica senza grossi problemi.

Il sistema di ricarica Quick Charge 4.0+ di LG Wing non è tra i più veloci sul mercato, tuttavia il brand include nella confezione un caricatore USB Tipo-C da 25 W. Non stiamo parlando di una potenza inaudita ma si tratta lo stesso di un valore al di sopra della media.

La cover posteriore in vetro ha permesso ad LG di mantenere il supporto alla ricarica wireless Qi.

Conclusioni

LG ha deciso di prendere la difficile ed impervia strada dell’innovazione invece di seguire i percorsi già tracciati dagli altri produttori e per questo va premiata. LG Wing ha ricevuto il nostro speciale award perché, nonostante molti difetti probabilmente dovuti al fatto che si tratta di un form factor completamente nuovo, è un prodotto unico nel suo genere e permette casi d’uso fino a questo momento impossibili con gli smartphone classici.

In un certo senso si tratta di un prodotto più interessante di uno smartphone pieghevole in quanto non basa il suo successo solo sulla possibilità di utilizzare un display più grande quando aperto oppure sul ridurre le dimensioni quando non utilizzato. LG Wing non vuole inseguire la concorrenza ma crea una nuova categoria di prodotti dalle funzionalità mai viste prima, il tutto senza stravolgere il concetto di smartphone ormai ben radicato nella cultura popolare.

Purtroppo, però, non ci sentiamo di poter consigliare LG Wing per l’acquisto. Per quanto sia particolare e unico, ci sono troppi punti che LG sembra aver sorvolato o a cui sembra aver prestato poca attenzione. Il prezzo di quasi 1300 euro in Italia (anche se si può acquistare in sconto presso alcuni rivenditori) è veramente proibitivo per uno smartphone che non può garantire anche agli utenti più esigenti di ottenere quello che stanno cercando.

Sinceramente, speriamo davvero che LG voglia presentare un Wing di seconda generazione il prossimo anno, questo però solo dopo aver finalmente rifinito il progetto tenendo a mente le problematiche e le necessità segnalate in primis dagli utenti che hanno deciso di fare da tester acquistando lo smartphone.