Sono ore frenetiche per l'organizzazione della kermesse canora, al via il 2 marzo 2021. Spunta una ipotesi suggestiva – ma a FQMagazine risulta essere più che concreta - per preservare il pubblico del Teatro Ariston e garantirne la presenza: tutti a bordo di una nave da crociera tamponati e in quarantena. Scoppia la polemica da parte di Anzaldi della Commissione di Vigilanza Rai: “Chi garantisce che il Festival non diventerà un maxi cluster di contagi?”
Passata la “sbornia” mediatica per l’annuncio dei 26 Big in gara al prossimo Festival di Sanremo 2021, ora si passa all’organizzazione vera e propria della kermesse. La data di partenza, al momento, sembra essere confermata: il 2 marzo con la finale il 6 marzo 2021. Più volte sia il direttore di Rai Uno Stefano Coletta che il direttore artistico e conduttore Amadeus hanno sottolineato che è impensabile Sanremo senza pubblico e che la macchina organizzativa è al lavoro, tranquillamente, per traghettare la kermesse musicale fino a marzo. Naturalmente tutto dipenderà alla curva pandemica di gennaio e se la situazione dei contagi sarà “sotto controllo” nelle prossime settimane.
Spunta però una ipotesi suggestiva – ma a FQMagazine risulta essere più che concreta – per mettere in sicurezza il pubblico del Teatro Ariston di Sanremo. Il sito Dagospia ha rivelato che il presidente di Rai Pubblicità dimissionario (a gennaio entrerà nella Fondazione Milano-Cortina per le Olimpiadi del 2026, ndr) Antonio Marano ha trovato una soluzione ideale che accontenti il marketing ma che sia anche pratica ed efficace per la messa in sicurezza del Festival. Le 400 persone del pubblico saranno sottoposte a tampone e “quarantenate”, a bordo della Smeralda di Costa Crociera. “Allo scattare dell’ora X, grazie ai tender, gli ospiti sbarcheranno al porto e da lì, con dei pullman, saranno scaricati direttamente al teatro Ariston”, spiega Dagospia. Inoltre “resterà operativo il Palafiori, che ospiterà addetti ai lavori, discografici, la Sala stampa, il presidio delle radio e i programmi del daytime in collegamento da Sanremo. Alcuni programmi della Rai avranno come location il Casinò oppure il palco di piazza Colombo, da dove partirà il lungo red carpet fino all’Ariston. Restano ancora dubbi sul se e come realizzare il Dopofestival…”.
Non ci sta Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, che sui social tuona: “Mentre da mesi tutti i teatri e i musei sono chiusi, mentre i concerti sono vietati da tempo e c’è l’intera industria culturale in ginocchio, la ricca Rai, l’unica azienda in Italia che non ha problemi di bilancio perché è mantenuta dai soldi del canone degli italiani, vorrebbe avere una corsia preferenziale per Sanremo, aggirando la legge con una dubbia operazione che porterebbe centinaia di persone all’Ariston come pubblico. La conferma data alla stampa che si starebbe pensando ad una soluzione del genere è gravissima, è urgente che arrivino chiarimenti in commissione di Vigilanza. Il presidente Barachini pretenda trasparenza dai vertici del servizio pubblico”.
E infine una serie di interrogativi: “Chi garantisce che spostare ogni giorno centinaia di persone dagli alberghi o da una nave non metta a rischio la salute degli italiani? Chi garantisce che il Festival non diventerà un maxi cluster di contagi? Davvero il Festival di Sanremo è l’unico evento televisivo e musicale nel mondo che può permettersi di non rispettare le restrizioni anti Covid? Il mondo intero ha dovuto anticipare la messa di Natale e la nascita del Bambinello, ma la Rai non può rinunciare alla sua Spendopoli? Quanto costerebbe un’operazione del genere?”.
Secondo alcune indiscrezioni raccolte da FQMagazine, l’ipotesi “Sanremo in barca” al vaglio sembrerebbe l’unica possibile, al momento, per garantire che siano rispettati tutti i protocolli sanitari vigenti. Inoltre non si esclude che, a bordo della nave, possano anche salpare l’organizzazione del Festival, gli autori, gli orchestrali, i tecnici insomma il cuore pulsante del Festival di Sanremo. Il rischio di contagio è sempre dietro l’angolo e si vorrebbe così evitare qualsiasi problema e intoppo. Una vera e propria prova di forza (e tanto coraggio) per garantire un Festival a prova di Covid-19. Sono emersi anche dei dubbi pratici per l’attracco della nave nel piccolo porto di Sanremo ma la soluzione sarebbe dietro l’angolo (letteralmente) a circa 2 km dalla cittadina. Su tutta la questione non è arrivata nessuna smentita né replica da parte dell’organizzazione della kermesse.