Da discoclub a minimarket di quartiere. È questa la trasformazione che in poco più di sei mesi è avvenuta in questo piccolo locale di Torino. Dove c’era la consolle oggi c’è un banco frigo. Al posto delle bottiglie di superalcolici ci sono le confezioni di cotechino e lenticchie. “Non mi è mai piaciuto piangermi addosso”, racconta il gestore Marco Cassarà. Il 23 febbraio aveva coronato il suo sogno inaugurando il “Diabolik Disco Club”. Aveva investito oltre 30mila euro per rimettere a posto lo spazio che prima ospitava una sala slot. “Abbiamo fatto in tempo a fare due serate e poi è arrivato il lockdown – spiega Cassarà che oltre a gestire il locale lavora anche come corriere – e quando ho capito che saremmo stati gli ultimi a riaprire ho avviato le pratiche per trasformarci in un minimarket”. Una trasformazione che è stata accolta bene dal quartiere e che potrebbe diventare definitiva: “Se poi andrà talmente bene che mi darà l’occasione di aprire un club, lo farò”, conclude il trentenne torinese. “Da questa esperienza ho capito che nella vita non serve piangersi addosso e dare la colpa a qualcuno, ma bisogna andare avanti. A me questa forza è arrivata anche da mia figlia che è nata proprio in quel periodo”.
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