La Germania si è assicurata la fornitura di 30 milioni di dosi di vaccino anti Covid-19 attraverso un accordo bilaterale con la tedesca BioNTech. Cioè al di fuori dagli accordi siglati dalla Commissione europea, che attraverso un team di negoziatori nei mesi scorsi ha concluso accordi preliminari con i vari produttori (300 milioni di dosi da Pfizer Biontech) a nome dei 27, per poi distribuirlo ai Paesi in base al numero di abitanti. L’obiettivo dichiarato di Bruxelles era fornire il prodotto a tutti gli Stati membri “nello stesso momento e alle stesse condizioni“. Berlino però ha deciso di muoversi – anche – per conto proprio. A confermare l’acquisto, il giorno dopo l’avvio della campagna vaccinale in tutta la Ue, è stata la portavoce del ministero della Salute tedesco rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa di governo a Berlino.

La Repubblica federale, colpita pesantemente dalla seconda ondata di contagi che ha messo a dura prova le strutture sanitarie e l’ha costretta a un lockdown totale dal 16 dicembre fino all’1 gennaio, nelle scorse settimane aveva fatto pressione perché l’Ema desse il via libera al preparato di Pfizer/BioNTech prima di Natale, come poi è accaduto. Anche per rispondere alle polemiche sul fatto che in Usa e Gran Bretagna la campagna vaccinale è partita prima che nella Ue.

Oltre ad aver ordinato dosi aggiunte la Germania punta anche ad intensificare la produzione sul proprio suolo del vaccino anti covid-19. “Stiamo facendo di tutto assieme a BioNTech/Pfizer in modo che vi siano altri impianti di produzione in Germania”, ha detto il ministro tedesco della Salute Jens Spahn all’emittente Zdf. L’obiettivo, ha spiegato, è di far partire entro febbraio o marzo un altro impianto di produzione a Marburgo, nel Land centrale dell’Assia. La tedesca BioNTech, che ha sede a Magonza, ha già rilevato l’impianto dalla svizzera Novartis, ma deve fare alcune modifiche prima di far partire la produzione. Non solo: a Berlino ferve il dibattito sull’opportunità che il governo forzi la mano a Biontech e le imponga di concedere la licenza di produzione ad altre aziende per accelerare l’arrivo dei vaccini. Lo chiedono sia Die Linke sia la Fdp.

Nel frattempo la campagna vaccinale in Germania non è partita benissimo: se domenica è arrivata la notizia che in almeno otto distretti della Baviera l’avvio è stato posticipato causa interruzione della catena del freddo indispensabile per mantenere integre le proprietà del preparato Pfizer, oggi si è saputo di un’altra grana. Otto persone, tutti dipendenti di una casa di riposo, hanno ricevuto per errore dosi del vaccino contro il Covid-19 cinque volte superiori a quella prescritta che è di 30 microgrammi. In pratica è stata loro iniettata l’intera fiala, che contiene appunto 5 dosi. Quattro sono stati successivamente ricoverati in ospedale e tenuti sotto osservazione dopo aver lamentato sintomi simili a quelli dell’influenza. Gli altri sono a casa.

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