Saranno i prefetti a organizzare i servizi di sorveglianza e di scorta dei vaccini anti-Covid nei vari territori da parte delle forze dell’ordine per la distribuzione delle dosi. Dopo il primo storico passaggio, il 27 dicembre, in contemporanea con tutta Europa, il Viminale ha già dato indicazione alle prefetture affinché organizzino le scorte per i trasferimenti e la sorveglianza dei vaccini nei punti di somministrazione.
Nei casi in cui sarà necessario, come già avvenuto a Roma per l’arrivo delle prime 9.750 dosi, i prefetti convocheranno comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica ad hoc per organizzare i servizi. Il 23 dicembre scorso infatti il prefetto di Roma Matteo Piantedosi aveva predisposto il piano, messo a punto in un successivo tavolo tecnico in questura, per il trasferimento delle dosi nelle province del Lazio. In sostanza i vaccini arrivano a Pratica di Mare e vengono trasportati dalle Forze Armate nei 21 hub, uno in ogni regione e nelle province autonome. Da lì vengono distribuiti sotto il coordinamento dei prefetti nei 300 punti di somministrazione.
“Alla Difesa è stato affidato il compito di distribuire le prime dosi del vaccino Pfizer, che successivamente sarà autonoma nella distribuzione. Quando arriveranno i vaccini cold saranno portati in tutto il territorio nazionale, con la collaborazione delle forze armate”, ha spiegato stamani il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in un’intervista al Messaggero. “Nella seconda fase – ha aggiunto – quando arriveranno i vaccini di AstraZeneca, Moderna e altri ancora, le forze armate saranno impegnate su tutto il territorio nazionale per lo stoccaggio, la distribuzione e, qualora richiesto, la somministrazione. La base di stoccaggio sarà sempre a Pratica di Mare e da lì si partirà per raggiungere 21 hub, strutture militari dislocate in tutte le regioni, dove vengono garantite le necessarie misure di sicurezza”. Il ministro ha spiegato quali saranno gli assetti di trasporto militare utilizzati: “Saranno 11 aerei, 73 elicotteri, 360 autoveicoli. La Difesa, poi, è a disposizione anche per delle postazioni vaccinali fisse, in accordo con le strutture sanitarie competenti, riconvertendo i luoghi dove ora si stanno facendo i tamponi”.