L'Istantanea

Ciao, Fuck, Vaffa, Red. Le proposte dei partiti di maggioranza per il Recovery

Nella corsa all’utilizzo più straordinario possibile del Recovery Fund i partiti di maggioranza e anche quelli di opposizione stanno per inaugurare una competizione virtuosa per portare al tavolo di Giuseppe Conte proposte concrete, con un’anima e una vision finora inespresse dallo striminzito piano del premier

Nella corsa all’utilizzo più straordinario possibile del Recovery Fund i partiti di maggioranza e anche quelli di opposizione stanno per inaugurare una competizione virtuosa per portare al tavolo di Giuseppe Conte proposte concrete, con un’anima e una vision finora inespresse dallo striminzito piano del premier. Leu non ritiene – viste anche le percentuali elettorali – di lasciare a Italia Viva il monopolio delle osservazioni. E sta mettendo in campo un documento con ben 122 indicazioni “cogenti, necessarie e insopprimibili” per rendere l’Italia davvero protagonista. R.E.D. è l’acronimo (ma l’intestazione completa è ancora segreta) che illustrerà la proposta. Possiamo già dire che il documento di Renzi, noto come C.I.A.O., sembra al confronto un bignamino.

E Zingaretti? Il Pd non sta certo con le mani in mano e da 61 giorni 61 commissioni paritetiche stanno lavorando per sfornare un documento completo in ogni sua parte, declinato in 244 misure “coerenti e indispensabili” per fare entrare a pieno titolo l’Italia tra i costruttori della famigerata “next generation”. F.U.C.K. è il titolo che vuole enfatizzare l’energia propositiva del riformismo italiano. Anche i Cinquestelle, primo partito in Parlamento, non si sono sottratti alla sfida. La novità più importante che portano alla discussione pubblica è la rottura lessicale, la sfida politica e linguistica annunciata già dal titolo. Si chiamerà V.A.F.F.A. il documento naturalmente tutto centrato sull’orgoglio italiano. Inutile dire che sono pagine dense e numerose che contemplano anche espressioni tipiche dialettali per rispettare le identità e le autonomie locali. In tutto sono 488 proposte, contrassegnate dall’asterisco “prendere o lasciare”.

Spetterà ora a Conte fare sintesi delle 915 indicazioni (ciascuna dotata di una unità di missione dedicata per rendere efficiente la macchina burocratica) e giungere nel più breve tempo possibile a una proposta che raccolga anche quelle (in tutto solo altre 1830) dell’opposizione che assolutamente deve essere coinvolta in questo disegno strategico.