Enrico Pieri, 86 anni, di Sant’Anna di Stazzema, superstite e testimone dell’eccidio: aveva dieci anni il 12 agosto del ’44 quando, nascosto sotto la scala vide morire per mano nazista i genitori, due sorelle, nonni, zii e cugini. È presidente dell’associazione “Martiri di Sant’Anna di Stazzema” e ha donato all’associazione la sua casa di infanzia, la stessa in cui fu sterminata la famiglia, per favorire incontri e dare spazio alle delegazioni di studenti e ricercatori che si recano a Sant’Anna per informarsi e approfondire la conoscenza storica. E proprio ai più giovani Enrico non si stanca di raccontare di quella strage, mettendoli in guardia da ideologie e nazionalismi. “Viviamo da 76 anni in una condizione di pace e benessere -sottolinea- grazie a tutte le persone che hanno pagato per la guerra. Non dobbiamo perdere la memoria, la dobbiamo tenere viva”. Emigrato in Svizzera, dove ha vissuto per 32 anni, è stato militante attivo nell’organizzazione “Colonia libera italiana”. Per il suo impegno ha ricevuto nel 2011 il premio di cittadino europeo dell’anno dal Parlamento europeo.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Nubifragio a Ostia, polizia usa il gommone per salvare alcune famiglie bloccate nelle case allagate. Il video dell’operazione

next
Articolo Successivo

Il coronavirus ha cambiato le nostre vite, ma non solo in male. Io ho iniziato a camminare

next