In questi ultimi giorni dell’anno trionferà una forma scontata di retorica speculare. Quella del 2020 come il peggiore della storia recente, da lasciarsi alle spalle con tutto il suo carico di disgrazie e restrizioni provocato dall’emergenza seguita al Covid-19, a cui si affiancherà quella di un 2021 destinato a segnare la rinascita generale grazie al vaccino e a un’economia che potrà ripartire col vento in poppa.
Come in tutte le forme di retorica, c’è ovviamente una parte di verità, ma proprio la retorica serve invece a nascondere alcuni dati essenziali grazie a cui scoprire che il 2020 non è stato per nulla un incidente di percorso, una disgrazia piovuta su un mondo felice, e soprattutto il 2021 non si presenta affatto come l’anno della rinascita. Anzi. Certo, il vaccino. Certo, la fine di un incubo per milioni di persone in tutto il mondo. E certo, la possibilità di sconfiggere il terribile virus e poter tornare a una vita “normale”.
Ma proprio su questo “normale” bisognerebbe concentrare la nostra attenzione, per accorgerci di un “regalino” di fine anno che dà la misura chiara e netta di quanto la retorica di cui sopra finisce col nascondere il dato essenziale. Quello per cui il vero virus dell’Occidente è un altro ed è questo a costruire un ambiente fervido per la comparsa di tanti altri virus devastanti, di cui il Covid-19 rappresenta il caso più impressionante ma non certo quello più grave.
Sto parlando del nuovo regolamento sui conti bancari imposto dall’Eba (l’autorità bancaria europea). In base a tale regolamento, è notizia di questi giorni, basteranno soltanto 100 sporchi euro di rosso sul conto per vedersi bloccato dalla propria banca qualsiasi tipo di pagamento (utenze, stipendi, rate di finanziamenti, contributi previdenziali etc.).
Ciò varrà per le imprese come anche per qualunque cittadino privato: se in tre mesi non si riuscirà a coprire quei cento euro di rosso, la banca segnalerà il cliente alla centrale rischi classificando la sua “enorme” esposizione come “credito malato”.
Guarda caso proprio tra Natale e Capodanno, nel mezzo delle festività più sentite (e forse più ipocrite…) dell’Occidente, viene suggellato questo ennesimo scempio sociale. Una misura che dovrebbe destare scandalo e sconcerto in qualsiasi momento, ma che grida vendetta in un contesto in cui famiglie, lavoratori, piccole e medie imprese sono falcidiate da una crisi economica che era già devastante e che si è fatta mortale per molti (troppi) a causa degli effetti della pandemia.
Qui torniamo alla retorica di cui parlavamo all’inizio, quella che vorrebbe convincerci del 2020 come annus horribilis, nel momento stesso in cui ci promette un 2021 di salvezza grazie al vaccino e al superamento della pandemia.
Ragioniamoci un attimo: il 2020 anno orribile per chi, se i dati economici ci dicono che le classi economicamente più ricche hanno visto aumentare a dismisura i loro profitti proprio nel periodo dei vari lockdown e della crisi che ha gettato nel disagio e nella miseria milioni di famiglie?! E ciò, in larga parte, proprio grazie alle speculazioni finanziarie sulla pelle di artigiani e piccole imprese costrette al fallimento?!
Ma soprattutto, quale 2021 di rinascita se queste sono le premesse?! A cosa mai servirà immunizzare milioni di persone dal Covid-19, se quelle stesse persone sentiranno stringere sul collo il laccio mortale di un potere finanziario che non guarda in faccia nessuno, dettando l’agenda politica a governi ridotti a notai di misure destinate a distruggere la vita delle rispettive popolazioni?!
E ancora, ma dove sono, di grazia, le varie Sardine, i girotondi, la Sinistra, sempre pronti a mobilitarsi legittimamente quando al governo c’è Matteo Salvini e si tratta di difendere la vita e la dignità degli immigrati o in genere degli emarginati?! Sono forse questi dei giorni di vacanze sacre e inviolabili, per cui è lecito aspettarsi qualche iniziativa dopo che anche la Befana avrà svolto il suo compito?! Torneranno a ricordarsi della Costituzione dopo il 7 gennaio?
Voglio sperare che tutti i governi politici d’Europa, a cominciare da quello italiano, si stiano dando seriamente da fare per impedire questo ulteriore scempio sociale, recuperando dignità e capacità di azione rispetto al potere finanziario cui risultano tristemente genuflessi da troppo tempo. Ne va della pace e della stabilità sociale, perché la corda della sopportazione popolare rischia di spezzarsi da un momento all’altro.
In caso contrario, altro che 2020 anno orribile da lasciarsi alle spalle e 2021 anno della rinascita. Se non ci diamo da fare, qui e ora, per sconfiggere il virus finanziario dell’Occidente, il 31 brinderemo tristemente soltanto all’essere sopravvissuti. Fino a qui.