E’ pronto l’allegato alla bozza di Recovery plan con il dettaglio dei 52 progetti per l’impiego dei circa 200 miliardi di euro di fondi europei a valere sul Next Generation Eu. Ma nemmeno il nuovo documento, datato 29 dicembre, soddisfa Italia viva, che nel frattempo ha consegnato al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri un documento di critiche alla parte introduttiva andata in cdm il 7 dicembre (e successivamente modificata). “Sui contenuti non ci siamo, ci separa un abisso“, fanno sapere i renziani nonostante sia confermato l’incremento dei fondi “aggiuntivi” rispetto a quelli “sostitutivi”. “Abbiamo mandato 30 pagine, loro una bozza modificata dopo la conferenza stampa di Renzi e arrivata ieri notte”, dicono. Anche se nelle loro 30 pagine solo mezza è dedicata al piano Ciao annunciato da Matteo Renzi. Chigi dal canto suo parla di clima “positivo“: durante l’incontro della delegazione renziana con Gualtieri si sarebbe registrato “un disaccordo di fondo sulla proposta di Iv di usare tutti i prestiti per progetti aggiuntivi” perché “far crescere il debito sarebbe incompatibile con l’obiettivo di rientro dal debito che l’Ue continua ad indicare l’Europa”, ma sulle proposte l’intenzione è di andare avanti con il confronto.
La nuova bozza di Palazzo Chigi conferma le linee guida e le cifre di massima emerse nei giorni scorsi, con qualche limatura e qualche specificazione ulteriore sulle modalità di impiego delle somme. Il documento è organizzato come da richieste della Commissione con il cronoprogramma dei singoli progetti e l’indicazione, come chiede l’Ue, di “milestone” (pietre miliari) e target (obiettivi). Vengono indicati i soggetti proponenti, attuatori e la natura della spesa, se si tratta di investimenti, riforme o incentivi. Compaiono anche l’impatto sulla transizione green e sulla digitalizzazione. Manca invece tutta la parte più discorsiva contenuta nella bozza del 7 dicembre. Così scompare anche il riferimento alla riforma della prescrizione.
Viene ritoccata al ribasso, da 24,8 a 21,7 miliardi la dotazione di Transizione 4.0, ossia gli incentivi alle aziende per la conversione delle produzioni in chiave sostenibile. Alle imprese vanno anche 450 milioni destinati ad interventi per l’internazionalizzazione delle imprese. Novecento milioni decollano verso la “Space economy”, sotto forma di incentivi finanziari per favorire gli investimenti nel settore aerospazio. Ci sono poi 450 milioni, un po’ meno di 600 milioni previsti, per sviluppare il settore dei microchip. Altri 5 miliardi vanno, come da bozze precedenti, al “Patent box”, ossia agevolazioni per i redditi che derivano da proprietà intellettuale.
Il ministero dell’Economia investirà 4,7 miliardi di euro per lo sviluppo dei pagamenti digitali con cui il governo punta anche a ridurre il livello dell’evasione fiscale. Nelle bozza rivista si legge che “l’investimento comprende iniziative volte a ridurre l’uso del contante e incentivare la diffusione di strumenti di pagamento digitali (e.g. Cashback, Lotteria degli scontrini, etc.), oltre che un piano di comunicazione per promuovere l’uso di tali strumenti e informare sul valore dei pagamenti digitali”. Il piano rientra nel più ampio capitolo “Digitalizzazione e Innovazione” che vale complessivamente 46 miliardi.
Per cultura e turismo figurano complessivi 3,5 miliardi tra interventi di restauro nelle principali città, miglioramento nella fruizione dell’intero patrimonio culturale italiano tra digitalizzazione ed eliminazione delle barriere fisiche, nuovi teatri di posa per calamitare nuove produzioni cinematografiche, riqualificazione dei centri storici dei borghi ma anche delle periferie e una spinta al turismo lento che passa anche per il recupero delle linee ferroviarie storiche. Il capitolo più “pesante” – 890 milioni – riguarda il potenziamento del piano strategico grandi attrattori turistico-culturali da destinare al restauro e rifunzionalizzazione di complessi di elevata valenza storico-architettonica in 9 città: Venezia, Trieste, Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma, Bari e Palermo.
Confermata a 6,3 miliardi la somma a disposizione per agricoltura sostenibile ed economia circolare. Al potenziamento della didattica scolastica e del diritto allo studio sono destinati 10,6 miliardi come già previsto nella prima versione del documento. Come da precedenti previsioni alla tutela del territorio e alla difesa dai dissesti idrogeologici vengono assegnati 9,4 miliardi.
Confermati anche i 9 miliardi per ammodernare e potenziare il sistema sanitario nazionale rispetto all’assistenza di prossimità e alla digitalizzazione, a cui però come ha annunciato Gualtieri nelle scorse settimane si sommano stando alla nuova bozza 5,5 miliardi per la ristrutturazione degli ospedali. E 750 milioni serviranno per rafforzare organici e dotazioni del sistema giudiziario.
Economia
Dal governo nuova bozza di Recovery plan con il cronoprogramma. Italia viva: “Sui contenuti non ci siamo, ci separa un abisso”
Le 153 pagine confermano gran parte delle cifre circolate nelle scorse settimane e sono divise in "pietre miliari" e "obiettivi" come chiesto dalla Ue. Quasi 5 miliardi per sviluppare i pagamenti digitali. Alla sanità 9 miliardi per assistenza di prossimità, telemedicina e digitalizzazione ma altri 5,5 andranno alla ristrutturazione degli ospedali. Al potenziamento della didattica scolastica e del diritto allo studio 10,6 miliardi. Calano a 21,7 miliardi gli incentivi alle aziende, 3,5 per cultura e turismo
E’ pronto l’allegato alla bozza di Recovery plan con il dettaglio dei 52 progetti per l’impiego dei circa 200 miliardi di euro di fondi europei a valere sul Next Generation Eu. Ma nemmeno il nuovo documento, datato 29 dicembre, soddisfa Italia viva, che nel frattempo ha consegnato al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri un documento di critiche alla parte introduttiva andata in cdm il 7 dicembre (e successivamente modificata). “Sui contenuti non ci siamo, ci separa un abisso“, fanno sapere i renziani nonostante sia confermato l’incremento dei fondi “aggiuntivi” rispetto a quelli “sostitutivi”. “Abbiamo mandato 30 pagine, loro una bozza modificata dopo la conferenza stampa di Renzi e arrivata ieri notte”, dicono. Anche se nelle loro 30 pagine solo mezza è dedicata al piano Ciao annunciato da Matteo Renzi. Chigi dal canto suo parla di clima “positivo“: durante l’incontro della delegazione renziana con Gualtieri si sarebbe registrato “un disaccordo di fondo sulla proposta di Iv di usare tutti i prestiti per progetti aggiuntivi” perché “far crescere il debito sarebbe incompatibile con l’obiettivo di rientro dal debito che l’Ue continua ad indicare l’Europa”, ma sulle proposte l’intenzione è di andare avanti con il confronto.
La nuova bozza di Palazzo Chigi conferma le linee guida e le cifre di massima emerse nei giorni scorsi, con qualche limatura e qualche specificazione ulteriore sulle modalità di impiego delle somme. Il documento è organizzato come da richieste della Commissione con il cronoprogramma dei singoli progetti e l’indicazione, come chiede l’Ue, di “milestone” (pietre miliari) e target (obiettivi). Vengono indicati i soggetti proponenti, attuatori e la natura della spesa, se si tratta di investimenti, riforme o incentivi. Compaiono anche l’impatto sulla transizione green e sulla digitalizzazione. Manca invece tutta la parte più discorsiva contenuta nella bozza del 7 dicembre. Così scompare anche il riferimento alla riforma della prescrizione.
Viene ritoccata al ribasso, da 24,8 a 21,7 miliardi la dotazione di Transizione 4.0, ossia gli incentivi alle aziende per la conversione delle produzioni in chiave sostenibile. Alle imprese vanno anche 450 milioni destinati ad interventi per l’internazionalizzazione delle imprese. Novecento milioni decollano verso la “Space economy”, sotto forma di incentivi finanziari per favorire gli investimenti nel settore aerospazio. Ci sono poi 450 milioni, un po’ meno di 600 milioni previsti, per sviluppare il settore dei microchip. Altri 5 miliardi vanno, come da bozze precedenti, al “Patent box”, ossia agevolazioni per i redditi che derivano da proprietà intellettuale.
Il ministero dell’Economia investirà 4,7 miliardi di euro per lo sviluppo dei pagamenti digitali con cui il governo punta anche a ridurre il livello dell’evasione fiscale. Nelle bozza rivista si legge che “l’investimento comprende iniziative volte a ridurre l’uso del contante e incentivare la diffusione di strumenti di pagamento digitali (e.g. Cashback, Lotteria degli scontrini, etc.), oltre che un piano di comunicazione per promuovere l’uso di tali strumenti e informare sul valore dei pagamenti digitali”. Il piano rientra nel più ampio capitolo “Digitalizzazione e Innovazione” che vale complessivamente 46 miliardi.
Per cultura e turismo figurano complessivi 3,5 miliardi tra interventi di restauro nelle principali città, miglioramento nella fruizione dell’intero patrimonio culturale italiano tra digitalizzazione ed eliminazione delle barriere fisiche, nuovi teatri di posa per calamitare nuove produzioni cinematografiche, riqualificazione dei centri storici dei borghi ma anche delle periferie e una spinta al turismo lento che passa anche per il recupero delle linee ferroviarie storiche. Il capitolo più “pesante” – 890 milioni – riguarda il potenziamento del piano strategico grandi attrattori turistico-culturali da destinare al restauro e rifunzionalizzazione di complessi di elevata valenza storico-architettonica in 9 città: Venezia, Trieste, Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma, Bari e Palermo.
Confermata a 6,3 miliardi la somma a disposizione per agricoltura sostenibile ed economia circolare. Al potenziamento della didattica scolastica e del diritto allo studio sono destinati 10,6 miliardi come già previsto nella prima versione del documento. Come da precedenti previsioni alla tutela del territorio e alla difesa dai dissesti idrogeologici vengono assegnati 9,4 miliardi.
Confermati anche i 9 miliardi per ammodernare e potenziare il sistema sanitario nazionale rispetto all’assistenza di prossimità e alla digitalizzazione, a cui però come ha annunciato Gualtieri nelle scorse settimane si sommano stando alla nuova bozza 5,5 miliardi per la ristrutturazione degli ospedali. E 750 milioni serviranno per rafforzare organici e dotazioni del sistema giudiziario.
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.