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Schiaffo del Senato Usa a Trump: annullato il veto presidenziale sul disegno di legge sulla Difesa. Salva l’immunità dei social

È la prima volta che il tycoon va sotto nell'aula sulla quale aveva avuto pieno controllo durante i suoi quattro anni alla Casa Bianca e lo fa sul progetto da 740 miliardi di dollari che lui stesso aveva rigettato la settimana scorsa, sostenendo che non facesse abbastanza nel limitare i social media schierati, a suo parere, contro di lui

Il Congresso americano contro Donald Trump. Venerdì il Senato, con una maggioranza di 81 componenti frutto di un’azione bipartisan, ha annullato il veto del presidente sul disegno di legge sulla Difesa. È la prima volta che il tycoon va sotto nell’aula sulla quale aveva avuto pieno controllo durante i suoi quattro anni alla Casa Bianca e lo fa sul progetto da 740 miliardi di dollari che lui stesso aveva rigettato la settimana scorsa, sostenendo che non facesse abbastanza nel limitare i social media schierati, a suo parere, contro di lui, invocando lo stop all’immunità. Il presidente si era opposto anche alla possibilità, prevista nel pacchetto legislativo, di rinominare quelle basi militari intitolate a leader degli Stati Confederati sostenitori della schiavitù.

Oggi, in sessione straordinaria, il Senato di Washington, che è controllato proprio dal Grand Old Party, ha dato il via libera al provvedimento con una maggioranza di due terzi, necessaria a neutralizzare il veto presidenziale. Già prima del voto, Trump si era scagliato contro “la leadership repubblicana stanca e debole”, preannunciando il voltafaccia dei colleghi di partito che ha certificato la perdita di potere nell’aula che il magnate vedrà svanire definitivamente il 20 gennaio, con il passaggio di consegne al neopresidente eletto Joe Biden.

Bocciata anche la richiesta presidenziale di aumentare gli assegni di sostegno per la crisi pandemica (fissati a 600 dollari al mese) che è caduta nel vuoto proprio nel Senato controllato dai repubblicani che sono preoccupati per l’aumento del deficit. La Camera, in mano ai democratici, aveva invece dato il via libera ad aiuti più sostanziosi. Sul disegno di legge per la Difesa, il presidente lamenta anche di non poter “portare a casa le nostre truppe”, come programmava di fare per i militari di stanza in Germania e Afghanistan. Il pacchetto richiede infatti un via libera formale dal Pentagono per i ritiri, per non mettere a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.