La capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, torna ad agitare lo spettro del dietrofront del suo partito parlando al Tg4: "Le poltrone servono per fare cose buone, se non si fanno le poltrone non servono. Per noi sono importanti i vaccini. Vorremmo aprire le scuole, non la crisi di governo", ha dichiarato
Se ci sarà una crisi di governo dipenderà dal presidente del Consiglio. La capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, torna ad agitare lo spettro del dietrofront del suo partito parlando al Tg4, dopo aver condannato, in un’intervista di ieri a Repubblica, i toni usati da Giuseppe Conte nei confronti dei renziani dopo le pressioni del partito su Palazzo Chigi. “Noi – ha detto – vogliamo andare avanti, siamo diversi dagli altri partiti. Le poltrone servono per fare cose buone, se non si fanno le poltrone non servono. Per noi sono importanti i vaccini. Vorremmo aprire le scuole, non la crisi di governo”. Tutto mentre gli sherpa di stanno lavorando per ricucire lo strappo netto tra il premier e Matteo Renzi.
Il nodo è sempre quello sull’uso dei fondi del Recovery Fund, dopo che il leader di Italia Viva ha più volte bocciato il piano elaborato dalle forze di maggioranza definendolo “senz’anima” e proponendo un suo Recovery alternativo: ‘Ciao’. In giornata, invece, è stata la ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, a scagliarsi contro l’esecutivo sul piano vaccinale, chiedendo maggiore chiarezza. “Noi siamo al lavoro sul Recovery Fund, abbiamo mandato dei documenti puntuali con le nostre proposte, anche perché il governo è in ritardo. Aspettiamo che Conte trovi il tempo per risponderci. Dipende dal presidente del Consiglio, dalle risposte su tanti temi posti in documenti e riunioni”, ha aggiunto l’ex ministra renziana. Che poi ha concluso il suo intervento ripetendo che “non vogliamo aprire una crisi. Il nostro interesse è lavorare per il bene del Paese, la nostra preoccupazione sono i cittadini. In questi giorni lavoriamo a come utilizzare bene i 200 miliardi del Recovery Fund che sono una grandissima responsabilità perché su di essi ci giochiamo il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. È la nostra preoccupazione e su questo siamo al lavoro”.