Sono passati solo tre mesi ed è già calciomercato: da lunedì 4 gennaio fino al 1° febbraio si apre la finestra di riparazione. Non era mai successo che trascorresse così poco tempo fra la campagna acquisti estiva e quella invernale. Ma nella strana stagione del Covid che la Serie A sta vivendo, iniziata a metà settembre, con acquisti fino a inizio ottobre, si può dire che le trattative praticamente non si siano mai interrotte. Il pallone è così: anche se i presidenti piangono miseria, bussano alla porta del governo chiedendo aiuti e ristori, non hanno i soldi per pagare gli stipendi, è sempre il momento per pensare al prossimo colpo di mercato. In fondo, come vedremo adesso squadra per squadra, in rigoroso ordine di classifica tutti hanno ancora bisogno di qualcuno. Ma a nessuno serve davvero di più per centrare gli obiettivi prefissati.
MILAN – Se c’è un’eccezione a quanto appena detto, questa è il Milan. Forse solo i rossoneri hanno davvero bisogno del mercato per completare una rosa evidentemente incompleta. Un difensore innanzitutto, perché senza Kjaer la retroguardia rossonera si è ritrovata pericolosamente scoperta. Un rincalzo in mezzo al campo, dove tre giocatori (Kessie, Bennacer, Tonali) per due posti sono troppo pochi. Poi servirebbe anche un vice-Ibra, che però accetti di vivere sempre all’ombra dello svedese (e non è facile trovarlo). È chiaro che a Pioli servono rinforzi. Per far cosa, tutto sta ad intendersi: blindare la qualificazione in Champions, vero obiettivo stagionale. Lo scudetto invece sarebbe semplicemente un miracolo, con o senza mercato.
INTER – Si fa un gran parlare di summit di mercato, delle richieste di Conte che non sarebbe assecondate dalla proprietà di Suning. Ma qualcuno pensa davvero che questa Inter non abbia già tutto per puntare allo scudetto? Poi si può sempre migliorare, anche vendendo: Nainggolan è già andato via, se lo seguirà Eriksen, ormai fuori dal progetto, potrebbe arrivare un ulteriore rinforzo in mezzo al campo, magari una punta di scorta. O semplicemente il Papu Gomez, mina vagante di questo mercato. Comunque il campionato non passa da qui.
ROMA – I giallorossi non hanno particolari punti deboli, né obiettivi. Stanno stupendo solo con le loro forze ed è meglio che continuino a farlo: se non c’erano soldi in estate figuriamoci ora.
SASSUOLO – La grande sorpresa di fine 2020. Per una provinciale che alla pausa si ritrova così in alto, l’unico, vero obiettivo è non smobilitare. Il gioiellino di De Zerbi probabilmente ha già raggiunto il suo apice, a questo livello: non è questione di singoli rinforzi, in estate bisognerà decidere se provare a fare il salto di qualità oppure no.
NAPOLI – Discorso simile a quello fatto per l’Inter. All’inizio dell’anno avevamo ammirato la qualità del gioco di Gattuso e anche la profondità della sua rosa, tra le più complete del campionato. La valutazione non può cambiare per gli ultimi passi falsi, dovuti soprattutto ad una serie incredibile di assenze (gli azzurri si sono ritrovati senza Insigne, Mertens e Osimhen contemporaneamente). Né si può pensare di avere più alternative di così. Semmai la priorità è risolvere il caso Milik, che non fa bene alle casse e nemmeno allo spogliatoio.
JUVENTUS – Come sopra. I risultati sono deludenti, non solo per colpa di un organico discutibile. Ma certo non sarà questo mercato a risolvere i problemi. La rosa è stata costruita come voleva Pirlo e i suoi limiti (assenza di un leader a centrocampo, troppi esterni simili sulle fasce, trequartisti come Dybala e Kulusevski a disagio) sono strutturali. Bisognerà ragionarci in estate. Adesso si parla di una quarta punta per dare fiato a Ronaldo e Morata, si fa il nome del buon vecchio Llorente. Cambierebbe qualcosa nelle sorti bianconere? Nulla.
ATALANTA – Tutto ruota intorno a Gomez. Senza di lui, il mercato in entrata sarebbe stato chiuso, visto che la società ha già acquistato il danese Maehle (il primo colpo di gennaio) per colmare l’evidente lacuna sugli esterni. Se la rottura col Papu fosse definitiva Gasperini potrebbe desiderare un rimpiazzo, ma uno come lui è insostituibile. Forse meglio puntare su Malinovsky e Miranchuk, tanto più che la coperta in avanti era già lunga.
LAZIO – Ha pagato il ritorno nell’Europa che conta, che ha tolto energie fisiche e mentali, e proseguirà almeno fino a febbraio con gli ottavi di Champions. Simone Inzaghi ha scoperto che la sua squadra non era pronta al doppio impegno. Avrebbe bisogno almeno di un difensore, un esterno e un centrocampista di qualità, ma non si fa illusioni: se in estate i rinforzi di Lotito sono stati Fares, Pereira e Muriqi, meglio non aspettarsi troppo a gennaio.