La Giunta regionale della Lombardia ha deliberato il nuovo provvedimento per ristorare le categorie non incluse nei decreti del governo. Per il bonus sono stati stanziati 40 milioni di euro
Un bonus da mille euro per i lavoratori autonomi senza partita Iva, non inclusi nei diversi decreti ristoro del governo. E che comprende diverse categorie di giornalisti: co.co.co. (iscritti alla gestione separata Inps), lavoratori autonomi, anche occasionali (professionisti non catalogati nei codici Ateco), senza partita Iva e infine chi collabora con testate giornalistiche la cui retribuzione avviene con cessione del diritto d’autore. Dopo un primo provvedimento di metà dicembre (1.500 euro per freelance con partita Iva, fotoreporter e videomaker organizzati in forma d’impresa), è arrivata ora la delibera della Giunta regionale della Lombardia su proposta dell’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Melania Rizzoli.
Il ricevimento del bonus da mille euro – spiega l’Ordine dei giornalisti – è subordinato a un corso (gratuito) da effettuare secondo le modalità indicate dalla Regione. Il bonus previsto dal governo stabilisce invece come condizioni la riduzione del reddito di oltre il 50% della media degli ultimi 3 anni e il vincolo di non aver superato 8.145 euro di compensi nel 2020. Per il bonus la Lombardia mette a disposizione 40 milioni: la domanda, aggiunge ancora l’Odg di Milano, va presentata un operatore accreditato per l’erogazione dei servizi al lavoro incluso nell’albo di Regione Lombardia a questo indirizzo.
“Un segnale concreto, importante, di grande vicinanza nei confronti di chi – sottolinea il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – è stato finora dimenticato dai Dl ristori del Governo: il nostro impegno a ‘non lasciare indietro nessuno’ coinvolge ora chi svolge attività di collaborazione coordinata e continuativa”. “Abbiamo incluso – dice – anche i lavoratori autonomi che percepiscono compensi in base alla ‘cessione di diritti d’autore‘ e, fra questi, i giornalisti che collaborano con quotidiani, periodici e altre testate di informazione”. “Finché persisterà l’abbinata divieto di licenziamento e ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro – spiega l’assessore Rizzoli – è ormai certo che il costo più alto della crisi economica da Covid è pagato dalle diverse categorie di lavoratori autonomi”. “Tra queste – aggiunge – soprattutto quella di chi è senza partita Iva, a cui abbiamo destinato la nostra misura aperta a fine novembre che abbiamo migliorato con il provvedimento approvato oggi”.