Poco più di tre mesi di indagine poi i due giovani uomini, accusati da una donna, di uno stupro in un appartamento sono stati arrestati. È tutto avvenuto lo scorso settembre a Milano. La vittima ha avuto la forza, dopo che era svenuta per le botte subite e dopo che i suoi aggressori se ne erano andati, di chiamare subito la polizia e un’ambulanza.
La donna, 34 anni, cittadina marocchina, aveva ospitato due connazionali in casa. I tre, infatti, come ricostruito nell’ordinanza cautelare firmata dal gip Guido Salvini e grazie anche al racconto messo a verbale dalla donna, avevano passato una serata assieme in un locale. E lei “rassicurata anche dal fatto che” uno dei due conoscesse un suo familiare aveva accettato, riassume il gip, “di ospitarli per la notte” nell’appartamento. “Quando sono arrivati a casa – ha spiegato la donna agli investigatori – uno mi ha chiesto di fare sesso con me e non volevo, e mi ha picchiato finché sono svenuta cadendo per terra”.
La donna, come accertato nelle indagini del pm Bianca Baj Macario, è stata colpita con numerosi pugni “al volto e al corpo”, tanto che ha riportato diverse fratture. E dopo gli abusi, prima di andarsene dall’abitazione, i due le hanno portato via anche il cellulare, ma lei, quando si è ripresa, è riuscita comunque a dare l’allarme. Gli investigatori sono riusciti ad individuare i due uomini, si legge negli atti, “attraverso l’esame dei filmati del circuito di sicurezza del condominio”, a tabulati telefonici e intercettazioni. “Abbiamo preso una, ci mancava poco per ammazzarla“, ha detto uno dei due marocchini in una telefonata del 12 settembre scorso intercettata nelle indagini della Squadra mobile, che ieri ha eseguito i due arresti.