Il famoso politologo francese Olivier Duhamel lascia il suo incarico nella National Foundation for Political Science. Il motivo è l’uscita, il prossimo 7 gennaio, del libro La Familia grande, scritto dall’avvocata Camille Kouchner, in cui l’autrice accusa Duhamel, suo patrigno, di aver abusato del fratello gemello quando erano adolescenti. “Non ho nulla da dire su ciò che, in ogni caso, verrà deformato”, è stata l’unica reazione del politologo.
Siamo alla fine degli anni Ottanta. In una famiglia di intellettuali parigini un ragazzo di 13 anni vede il suo patrigno, un rinomato accademico, entrare nella sua stanza la sera. Confida questo segreto a sua sorella gemella, Camille, chiedendole di mantenerlo: “È venuto nel mio letto e ha detto ‘ te lo faccio vedere. Vedrai, lo fanno tutti’. Mi ha accarezzato e poi sai …”, spiega l’autrice in un’intervista al quotidiano L’Obs, riportando la confidenza del fratello su un incesto che “durò almeno due anni”.
Vent’anni dopo, Camille esorta il fratello a confidare alla madre l’accaduto. Ma lei decide di proteggere il marito e mantiene il silenzio, come gli amici della coppia, personalità di spicco preoccupate da un eventuale scandalo. La moglie, Evelyne Pisier, specialista in storia delle idee politiche, è scomparsa nel 2017. A scrivere questo libro-verità è la figlia Camille, nata come i suoi fratelli da un primo matrimonio con uno dei pionieri della medicina umanitaria, l’ex ministro Bernard Kouchner, anche lui messo al corrente dell’incesto anni dopo. Avvocato e specialista in diritto del lavoro, Camille Kouchner ha voluto far emergere la storia, anche se i fatti sono ormai prescritti: “Perché avrebbe il diritto di vivere al di fuori di questa realtà, quando mi perseguita?”, dice l’autrice all’Obs.
A 70 anni, Duhamel, ormai ex-presidente della National Political Science Foundation (FNSP), è autore di un’opera studiata da migliaia di studenti di giurisprudenza, La Constitution de la Cinquième République, e presiede Le Siècle, “club prestigioso e molto maschile dove si incontrano le élite francesi”, riporta il quotidiano Le Monde. Conduce inoltre il programma Mediapolis ogni sabato su Europa 1 e commenta le notizie politiche sul canale Lci. Infine, è membro del comitato direttivo della Fondazione Cultura e Diversità del suo amico, l’uomo d’affari Marc Ladreit de Lacharrière. Duhamel, ex Partito socialista ed eurodeputato dal 1997 al 2004, “non ha mai lasciato la scena del potere”, scrive Le Monde. “Il 23 aprile 2017, in quanto amico di François Hollande, è stato uno dei pochi felici invitati alla brasserie parigina La Rotonde per celebrare la vittoria di Emmanuel Macron al primo turno delle elezioni presidenziali”.
Mondo
Accusato di incesto, si dimette il famoso politologo francese Olivier Duhamel. Il racconto nel libro della figlia acquisita
Camille Kouchner, nel suo libro "La Familia grande", in uscita il prossimo 7 gennaio, accusa il suo patrigno di aver abusato del fratello gemello quando erano adolescenti. "Non ho nulla da dire su ciò che, in ogni caso, verrà deformato", è stato l'unico commento del politologo che ha comunque deciso di lasciare il suo incarico da presidente della National Foundation for Political Science
Il famoso politologo francese Olivier Duhamel lascia il suo incarico nella National Foundation for Political Science. Il motivo è l’uscita, il prossimo 7 gennaio, del libro La Familia grande, scritto dall’avvocata Camille Kouchner, in cui l’autrice accusa Duhamel, suo patrigno, di aver abusato del fratello gemello quando erano adolescenti. “Non ho nulla da dire su ciò che, in ogni caso, verrà deformato”, è stata l’unica reazione del politologo.
Siamo alla fine degli anni Ottanta. In una famiglia di intellettuali parigini un ragazzo di 13 anni vede il suo patrigno, un rinomato accademico, entrare nella sua stanza la sera. Confida questo segreto a sua sorella gemella, Camille, chiedendole di mantenerlo: “È venuto nel mio letto e ha detto ‘ te lo faccio vedere. Vedrai, lo fanno tutti’. Mi ha accarezzato e poi sai …”, spiega l’autrice in un’intervista al quotidiano L’Obs, riportando la confidenza del fratello su un incesto che “durò almeno due anni”.
Vent’anni dopo, Camille esorta il fratello a confidare alla madre l’accaduto. Ma lei decide di proteggere il marito e mantiene il silenzio, come gli amici della coppia, personalità di spicco preoccupate da un eventuale scandalo. La moglie, Evelyne Pisier, specialista in storia delle idee politiche, è scomparsa nel 2017. A scrivere questo libro-verità è la figlia Camille, nata come i suoi fratelli da un primo matrimonio con uno dei pionieri della medicina umanitaria, l’ex ministro Bernard Kouchner, anche lui messo al corrente dell’incesto anni dopo. Avvocato e specialista in diritto del lavoro, Camille Kouchner ha voluto far emergere la storia, anche se i fatti sono ormai prescritti: “Perché avrebbe il diritto di vivere al di fuori di questa realtà, quando mi perseguita?”, dice l’autrice all’Obs.
A 70 anni, Duhamel, ormai ex-presidente della National Political Science Foundation (FNSP), è autore di un’opera studiata da migliaia di studenti di giurisprudenza, La Constitution de la Cinquième République, e presiede Le Siècle, “club prestigioso e molto maschile dove si incontrano le élite francesi”, riporta il quotidiano Le Monde. Conduce inoltre il programma Mediapolis ogni sabato su Europa 1 e commenta le notizie politiche sul canale Lci. Infine, è membro del comitato direttivo della Fondazione Cultura e Diversità del suo amico, l’uomo d’affari Marc Ladreit de Lacharrière. Duhamel, ex Partito socialista ed eurodeputato dal 1997 al 2004, “non ha mai lasciato la scena del potere”, scrive Le Monde. “Il 23 aprile 2017, in quanto amico di François Hollande, è stato uno dei pochi felici invitati alla brasserie parigina La Rotonde per celebrare la vittoria di Emmanuel Macron al primo turno delle elezioni presidenziali”.
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Roma, 8 gen. (Adnkronos) - Lungo applauso nell'aula della Camera, in apertura di seduta, per la liberazione di Cecilia Sala.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Il Governo che doveva essere isolato nel mondo, gestisce in tempi record una crisi diplomatica e riporta a casa una connazionale reclusa in uno Stato con cui l’intero pianeta non riesce a dialogare. Questo è il prestigio di cui l'Italia gode nel mondo grazie al Governo di centrodestra, grazie all'unica leader solida in questo momento in Europa, Giorgia Meloni". Così Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera. "Mentre le sinistre facevano rumore, illazioni e accuse senza cognizione di causa, ignorando persino l'appello dei genitori di Cecilia Sala al silenzio, il Governo -aggiunge- costruiva questo trionfo. Possiamo dire senza possibilità di smentita che oggi nessun italiano nel mondo è solo".
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Accogliamo con grande sollievo e gioia la notizia della liberazione di Cecilia Sala. È un grande risultato del nostro Paese. Questo evento ci riempie di speranza ma ci ricorda anche che la lotta per la liberazione di tutte le giornaliste ancora detenute: sono 88 dietro le sbarre in tutto il mondo. Un ringraziamento va a tutti coloro che, in diversi ruoli e capacità, hanno contribuito a ottenere questo risultato. Bisogna che si persista incessantemente nella difesa dei diritti umani e della libertà di espressione, ovunque, in tutti i Paesi. Dobbiamo tutti lottare per difendere l’informazione in tutti i modi". Così il vicepresidente della Camera e deputato del Movimento 5 stelle, Sergio Costa.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "La liberazione di Cecilia Sala è una splendida notizia per tutta la Nazione. Resa possibile dalla credibilità e dalle capacità di Giorgia Meloni, del governo intero e dal lavoro costante, silenzioso e di altissimo livello dei nostri apparati di intelligence. Le qualità di Giorgia Meloni e la solidità di questo governo sono un patrimonio di tutta la Nazione. Possiamo tutti esserne orgogliosi, maggioranza e opposizioni, lasciando da parte le polemiche per qualche ora". Lo scrive in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "La liberazione, in tempi così rapidi, di Cecilia Sala dalla terribile prigione iraniana di Evin è una notizia che mi riempie di gioia, per il ritorno a casa della nostra giornalista, che spero torni subito, dopo aver riabbracciato i suoi cari, alla sua importante attività di reporter. La riuscita di questa rapida liberazione rappresenta un grande risultato sul piano del nostro Governo e del nostro sistema diplomatico, di sicurezza e di intelligence, di tutti questi nostri apparati, che con competenza e autorevolezza hanno saputo muoversi con riserbo in una trattativa estremamente difficile data la complessità dell’interlocutore, l’Iran. Questo rilascio è un successo per l’Italia, complimenti a tutti quelli che hanno lavorato per questo successo". Lo dichiara Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "La liberazione e il rientro in Italia di Cecilia Sala è una splendida notizia! Grazie a chi ha lavorato incessantemente, a partire dal governo, dal corpo diplomatico e dai servizi, per questo risultato. Ti aspettiamo Cecilia!". Così Stefano Bonaccini del Pd sui social.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Una bella giornata per l'Italia il ritorno a casa di Cecilia Sala. Bisogna riconoscere che il match winner di questa liberazione lampo è la nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Chi, come me, è all'opposizione del suo governo deve riconoscere questa realtà perché prima delle nostre divisioni viene l'Italia". Lo dice Pier Ferdinando Casini in un video pubblicato su Instagram.