Alcuni animalisti ad Albenga, in provincia di Savona, hanno acquistato i capitoni in vendita in un supermercato per poi rimetterli in libertà. Era già successo un anno fa. “Nonostante ci si aspettasse che il virus e la sua relazione con la zoonosi avesse portato a un calo degli acquisti di prodotti animali – spiegano – in realtà i capitoni quest’anno erano addirittura più di 20, detenuti di nuovo in un vascone con all’interno pochissima acqua freddissima, temperatura non idonea alla loro sopravvivenza. Anche questa volta infatti alcuni di loro erano già morti. Abbiamo fatto di tutto per poterli salvare correndo fino alla foce del fiume per liberarli”. La liberazione è avvenuta a fine anno, chiariscono, “poiché i capitoni vengono mangiati prevalentemente a Natale e Capodanno. Se li avessimo liberati prima avrebbero potuto rimpiazzarli e il nostro sforzo sarebbe stato inutile”.
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