Non manca solo il legno di pino per le bare a Los Angeles. Dalla metropoli statunitense arriva la notizia che agli operatori delle ambulanze della contea è stato chiesto di non trasportare in ospedale pazienti che hanno possibilità molto basse di sopravvivere. La direttiva arriva dalle autorità sanitarie della contea della California dove si rischia di arrivare a 1.000 morti di Covid al giorno, con gli ospedali quasi al collasso. Al personale dei reparti di emergenza invece è stato detto di razionare l’ossigeno. New York aveva emanato una direttiva analoga lo scorso aprile, in un momento culminante della pandemia, suggerendo di non ricoverare pazienti che non si riusciva a trattare sul posto, ad esempio per infarti o ictus.
La California ha raggiunto un nuovo record di contagi, con oltre 74mila nuovi casi nella giornata di ieri, secondo i dati delle diverse contee raccolti dal Los Angeles Times. Un tasso dell’11% più alto del precedente record giornaliero di 66.726 casi raggiunto il 28 dicembre in questo stato di 39,5 milioni di abitanti. I nuovi decessi sono 379, il sesto dato più alto dall’inizio dell’epidemia. Nell’ultima settimana, vi è stata una media di 353 decessi al giorno, la più alta mai raggiunta.
Nella contea di Los Angeles, l’ultimo bollettino è di 79 morti e 10.851 nuovi contagi. “Il peggio deve ancora avvenire“, avverte intanto Christina Ghaly, responsabile della sanità della contea, raccontando di ospedali così pieni che i malati rimangono nelle ambulanze e i corridoi, o vengono sistemati nelle chiese e le palestre degli ospedali. “La richiesta di ossigeno è così grande – racconta – che alcuni ospedali hanno problemi nel mantenere la pressione adeguata per pompare ossigeno nei polmoni dei pazienti”. “È sempre più difficile curare chi arriva in ospedale con ferite da arma da fuoco, attacchi di cuore, infarti o ferite per incidenti stradali”, aggiunge il supervisore della contea, Hilda Solis, parlando di personale medico “fisicamente e mentalmente esausto”.