Migliaia di lavoratori del settore dello Spettacolo restano ancora alla finestra, in attesa che i concerti ripartano, i teatri riaprano e i cinema possano lavorare a pieno ritmo. La strada è ancora lunga e la curva pandemica ancora non consente al Comitato tecnico scientifico di dare il via libera al settore. La crisi si fa sempre più grave e alla riapertura a metà mese del Tavolo Permanente dello Spettacolo le diverse associazioni sono sul piede di guerra. Nel frattempo l’Associazione di promozione sociale Bauli in piazza, che raccoglie i professionisti del mondo dello spettacolo e degli eventi, è stata coinvolta dal Commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, a supporto della campagna vaccinale per 314 ospedali d’Italia. L’obiettivo sarà mettere in a disposizione le proprie competenze per sensibilizzare l’opinione pubblica e contribuire al coordinamento della produzione e all’allestimento dei materiali di comunicazione della campagna vaccinale negli ospedali dislocati su tutto il territorio nazionale, nonché alla realizzazione di video-proiezioni legate all’Ospedale Spallanzani di Roma e all’Ospedale Niguarda di Milano, simboli dell’avvio della campagna vaccinale. Bauli in Piazza che già collabora attivamente con altri soggetti quali, Italia live, #ChiamateNoi, Squadra Live ed aperta al contributo di altre realtà organizzate del Settore che vorranno aderire a questo progetto, ha messo a disposizione le proprie competenze, con particolare riguardo al coordinamento tecnico-logistico e alla gestione di grandi flussi di persone, abitualmente dirette durante manifestazioni fieristiche, festival, eventi e concerti.
Nel frattempo continuano le trattative con il Governo per cercare soluzioni pratiche affinché si possa contrastare la voragine della crisi del settore. “Le risorse messe in campo dal MIBACT e dal Governo risultano insufficienti – dice l’Associazione – e ci aspettiamo risposte concrete alla riapertura del Tavolo Permanente dello Spettacolo prevista per la metà di gennaio. Moltissimi lavoratori, aziende e società sono rimaste escluse dai vari sussidi e fondi messi a disposizione perché non rientranti negli elenchi approvati, nonostante le numerose richieste di inserire ulteriori codici Ateco e di dimostrare attraverso certificazioni varie l’appartenenza al settore spettacolo e degli eventi: riteniamo questa una grave mancanza. (…) Si tratta di decine di migliaia di lavoratori e quindi di famiglie che non potranno ‘tirare avanti’ già da questo mese”.
Gli obiettivi immediati e più urgenti individuati da Bauli in piazza, insieme alle altre realtà, e ancora sul tavolo del Ministero sono: i sussidi necessari al sostentamento degli operatori del settore, di qualunque categoria essi siano (lavoratori autonomi, intermittenti, imprese), la riforma organica della previdenza e della contrattualistica dell’intero settore e infine i nuovi modelli e protocolli di ripartenza, sia degli eventi all’aperto che al chiuso, che permettano di essere pronti ed organizzati quando sarà possibile riprendere l’attività.