Mentre il Congresso era riunito per ratificare la vittoria del democratico Joe Biden, i sostenitori del tycoon hanno iniziato a scontrarsi con la polizia e sono riusciti a entrare dentro Capitol Hill: ci sono stati diversi feriti, anche una donna tra i manifestanti. Gli agenti hanno disinnescato due ordigni, due tubi bomba, piazzati dai manifestanti uno negli uffici del Comitato nazionale repubblicano e uno al Campidoglio. Tredici persone sono state arrestate: le autorità hanno recuperato almeno 5 armi da fuoco
Un assalto al tempio della democrazia americana, come mai era accaduto nella storia. Nella giornata in cui avrebbe dovuta ratificare i voti del Collegio elettorale e quindi la vittoria del democratico Joe Biden, il Congresso di Washington si è trasformato nel campo di battaglia dei sostenitori di Donald Trump. Aizzati dal loro leader – e ancora formalmente presidente degli Stati Uniti – i protestanti hanno attaccato la polizia e sono riusciti incredibilmente a irrompere dentro Capitol Hill proprio mentre era in corso la seduta. Le immagini arrivate dalle stanze delle democrazia Usa raccontano di spari, scontri con la polizia, gas lacrimogeni, diversi feriti e una donna morta. Gli agenti all’interno dell’edificio hanno dovuto estratte le armi per proteggere i parlamentari: hanno dovuto indossare la maschera anti gas e restare distesi a terra, prima che il Campidoglio entrasse in lockdown e fosse evacuata. Per fermare la rivolta sono dovuti intervenire la Guardia Nazionale, il Secret Service e lo Swat Team dell’Fbi. Solo alle 23 (ora italiana) gli agenti speciali dell’Atf hanno iniziato la perlustrazione del Congresso per verificare se fossero ancora manifestanti all’interno dell’edificio. Alle 23.45 la conferma: il Congresso è di nuovo in sicurezza. Il primo bilancio parla di una manifestante morta per un colpo d’arma da fuoco. Anche diversi agenti sono rimasti feriti nelle proteste e uno è stato trasporto in ospedale. A Washington è scattato il coprifuoco, mentre gli agenti hanno anche disinnescato due ordigni, due tubi bomba, piazzati dai manifestanti uno negli uffici del Comitato nazionale repubblicano e uno al Campidoglio. Tredici persone sono state arrestate: le autorità hanno recuperato almeno 5 armi da fuoco.
Joe Biden ha definito quanto accaduto “un assalto e una minaccia senza precedenti alla nostra democrazia”. Poi la richiesta a Trump: “Vada in tv e chieda la fine dell’assedio”. Il tycoon ha immediatamente postato sui suoi canali social un video in cui ha invitato i suoi sostenitori a interrompere la protesta: “So che siete feriti, è stata un’elezione che ci è stata rubata ma dobbiamo avere la pace, vi amiamo, andate a casa”, ha detto Trump. “Non vogliamo che nessuno si faccia male“, ha aggiunto nel video, rivolgendosi appunto ai sostenitori violenti che hanno assaltato il Campidoglio a Washington. Le scene di caos “non rappresentano quello che siamo, non è la vera America“, ha aggiunto Joe Biden, puntando il dito contro “un piccolo gruppo di estremisti” che ha provocato ” disordine al limite della sedizione”.
Il racconto dell’assalto/1 – L’azione di protesta – che non ha precedenti nella storia americana – è scattata quando Trump aveva appena finito di parlare dall’Ellipse, il parco a sud della Casa Bianca. Il tycoon aveva tenuto il solito discorso incendiario, invitando tutti a contestare la vittoria di Joe Biden. Loro, i suoi sostenitori, lo hanno preso alla lettera e sono passati dalle parole ai fatti: hanno cercato di farsi strada per entrare nel Campidoglio, scontrandosi con la polizia. La situazione è precipitata nel giro di pochi minuti: migliaia di fan di Trump hanno circondato il Parlamento, salendo anche sulle gradinate e le balconate mentre era in corso la certificazione della vittoria di Biden.
Il racconto dell’assalto/2 – La polizia è stata costretta a intervenire, anche con i lacrimogeni, per provare a disperdere la folla. Camera e Senato, nel frattempo, hanno interrotto il processo di certificazione in seguito alla proteste, mentre il vicepresidente Mike Pence è stato scortato fuori dall’aula del Senato. “La violenza e la distruzione al Capitol deve fermarsi e fermarsi subito. Tutti devono rispettare le forze dell’ordine e lasciare immediatamente l’edificio”, ha twittato poco dopo. Nei minuti successivi i leader del Congresso sono stati evacuati dal complesso di Capitol Hill e trasferiti a Fort McNair. Gli appelli alla calma però non hanno fermato la protesta.
Il racconto dell’assalto/3 – I manifestanti infatti poco dopo sono riusciti a entrare nell’edificio. In più di un filmato si vede una porta colpita ripetutamente con violenza da persone che cercano di entrare, mentre all’esterno si sente il coro ‘Usa, Usa’. “Siamo sotto assedio“, hanno twittato dall’interno di un edificio del complesso di Capitol Hill alcuni giornalisti, allegando immagini in cui si vedono gruppi di manifestanti che si muovono all’interno degli edifici e avanzano davanti agli agenti. Fonti dell’emittente Cnn hanno riferito inoltre che numerosi dispositivi sospetti sono stati trovati all’interno del complesso. La polizia ha informato di una “minaccia interna all’edificio”, chiedendo a tutti di “trovare rifugio nell’ufficio più vicino”. Almeno due sospette ‘pipe bomb‘ sono state fatte brillare dalle forze dell’ordine: una in un edificio che ospita gli uffici del Comitato Nazionale Repubblicano e una nel complesso del Campidoglio.
La città di Washington – Nel frattempo, la sindaca di Washington Muriel Bowser ha proclamato il coprifuoco a partire dalle 18 (la mezzanotte italiana) a seguito delle proteste. “Rimanete a casa e state calmi”, è stato l’appello lanciato da Bowser in una breve dichiarazione trasmessa in tv. “Questo comportamento – ha detto rivolta ai manifestanti pro Trump – non sarà tollerato“. Dopo la Bowser ha preso la parola il capo della polizia di Washington, Robert J. Contee, che ha riferito che una civile è rimasta ferita con colpi di arma da fuoco negli scontri a Capitol Hill e confermato che in città è in vigore il coprifuoco dalle 18 di stasera alle 6 di domani mattina.