Era entrata anche lei a Capitol Hill, nella notte dell’assalto al Congresso che rimarrà nella storia americana. Aveva seguito il gruppo di sostenitori di Trump che si stava accanendo a sassate contro una porta del Parlamento. Poi lo sparo di un agente, che ha colpito soltanto lei, disarmata (video sotto). È morta poco dopo in un ospedale della capitale. Ashli Babbitt, 35 anni, è tra le quattro vittime della rivolta di Washington. Veterana dell’Air Force, dove era rimasta 14 anni, e sostenitrice delle teorie complottiste di QAnon – secondo cui i democratici fanno parte di una setta satanica di pedofili contro cui combatte Donald Trump -, Babbitt era andata a Washington da San Diego, Florida, dove viveva col marito, per partecipare al raduno contro il “furto” del voto voluto dal presidente. “Non so perché abbia deciso di farlo”, ha detto la suocera a Fox. Anche il marito Aaron ha riferito di avere saputo dai media quanto fosse successo alla moglie, mentre il cognato Justin Jackson, parlando a NBC 7, ha spiegato di non avere ricevuto informazioni chiare riguardo alla sparatoria. “Ashli era una persona leale e appassionata – ha detto di lei -. Amava il suo paese ed era orgogliosa di avere prestato servizio nell’esercito”.
I messaggi sui social – Il suo profilo Twitter (CommonAshSense) è una sequela di messaggi e retweet a sostegno di Trump e della teoria mai dimostrata dei brogli elettorali. Ma ci sono anche video di no mask che entrano senza mascherina nei supermercati, accompagnati dal commento “inizia la rivolta”. E ancora messaggi a favore di Julian Assange, e a sostegno del raduno di ieri voluto da The Donald contro il “furto” delle elezioni da parte dei democratici. “Niente ci fermerà – aveva scritto il 5 gennaio – possono provare, ma la tempesta è arrivata e si sta abbattendo su Dc tra meno di 24 ore…passeremo dall’oscurità alla luce”. E in queste ore, sui social, c’è chi la identifica come un’eroina per la libertà degli Stati Uniti.
La dinamica – Pochi istanti prima dello sparo, le immagini mostrano che Babbitt che si arrampica su una porta finestra, i cui vetri sono stati rotti, con uno zaino sulle spalle. Dall’altra parte della porta finestra, lungo un corridoio, si vedono degli agenti. A quel punto di sente uno sparo. La donna cade all’indietro, si accascia e viene sostenuta da alcuni manifestanti. Sulla sua morte, ha detto il capo della polizia di Washington, Robert Contee, è stata aperta un’inchiesta.