Il 7 gennaio, secondo il primo cronoprogramma dell’esecutivo, gli studenti avrebbero dovuto far ritorno sui banchi, ma così non è andata. Con lo slittamento della ripartenza all’11 gennaio, con diverse eccezioni regionali, molti hanno deciso di scendere in piazza. A Torino alcuni studenti si sono radunati in piazza Castello, e, prendendo ad esempio il film “L’attimo fuggente”, sono saliti sui banchi vuoti per protestare contro la didattica a distanza. “I banchi vuoti rappresentano lo stato in cui versano le nostre aule scolastiche, sono vuote, prive degli studenti che dovrebbero essere il futuro del Paese. I banchi sono vuoti ma ci saliremo sopra per dimostrare che le scuole vogliamo riprendercele”, hanno spiegato i ragazzi. “Servono investimenti concreti – hanno detto – soprattutto sui trasporti pubblici e sull’edilizia scolastica. Se non si investe in questo non si può pensare di rientrare in sicurezza”. “La didattica a distanza non è la soluzione – hanno rimarcato – è escludente per uno studente su quattro e alimenta solo la didattica nozionistica con ricadute culturali e psicologiche pesantissime per noi giovani”.

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Scuola, rischioso ripartire l’11 gennaio? Sebastiani (Cnr): “Seconda ondata e studenti, ecco perché ci impongono la massima prudenza”

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