Con l’inizio della campagna vaccinale e con il proseguimento della sorveglianza sui vaccini arrivano anche dati e notizie che, se confermate in futuro, potrebbero essere definite più che confortanti. Una riguarda il vaccino sviluppato dall’azienda Usa Moderna – in collaborazione con il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niad) – dovrebbe proteggere contro il coronavirus fino a due anni.

L’amministratore delegato dell’azienda produttrice del farmaco, Stéphane Bancel, a The Guardian ha precisato tuttavia che servono altri dati per una valutazione definitiva sulla durata. “Lo scenario da incubo descritto dai media in primavera sul rischio che i vaccini durassero solo un mese è escluso. Il decadimento degli anticorpi generati dal vaccino ha un andamento molto lento e quindi riteniamo che la protezione possa durare un paio d’anni”.

Ieri l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera al composto di Moderna. E così i portafoglio europeo dei vaccini anti-Covid si è arricchito di una nuova arma. Già dalla prossima settimana è previsto l’arrivo in Italia delle prime dosi della cui distribuzione si occuperanno i militari: il piano della Difesa prevede lo stoccaggio nell’hub nazionale di Pratica di Mare e il trasporto nei vari centri di somministrazione con i mezzi militari. Complessivamente, nei prossimi tre mesi, giungeranno in Italia 1,3 milioni di dosi Moderna, con cadenza settimanale: 100mila a gennaio, 600mila a febbraio e 600mila a marzo. Con l’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio per Moderna da parte della Commissione europea saranno dunque due i vaccini utilizzabili in Europa, in attesa di altre autorizzazioni. Prossima potrebbe essere quella per il candidato vaccino di Oxford/AstraZeneca/Irbm, già in uso in Gran Bretagna. La cui autorizzazione non arriverà comunque prima della fine di gennaio.

Il vaccino Moderna “ci fornisce un altro strumento per superare l’attuale emergenza” aveva detto ieri Emer Cooke, direttore esecutivo Ema. Il farmaco è utilizzabile a partire dai 18 anni di età e nella sperimentazione su circa 30mila soggetti ha dimostrato un’efficacia del 94,1%, Utilizza l’innovativa tecnologia dell’Rna-messaggero, come quello Pfizer, e richiede una doppia dose. Il vaccino rimane stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2 e 8 gradi C per 30 giorni. Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20 gradi C per 6 mesi. La stessa azienda rileva come l’Ema abbia assicurato una “valutazione rigorosa e indicazioni dettagliate”. Gli 80 milioni iniziali di dosi di vaccino Moderna saranno distribuiti in Europa entro settembre 2021: 10 milioni nel primo trimestre 2021, 35 milioni nel secondo trimestre e 35 milioni nel terzo trimestre. Gli ulteriori 80 milioni di dosi opzionali saranno anche distribuiti nel 2021.

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Vaccino Covid Moderna, via dell’Aifa. Sì a immissione in commercio e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario

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