Oltre venti anni fa mi ritrovavo testimone della rivoluzione digitale sugli schermi e in un programma visionario intitolato Altromondo ammonivo i telespettatori che ormai non si poteva più credere ai propri occhi.
La realtà non sarebbe più stata infatti quella effettiva e tangibile della nostra esperienza visiva, tattile e auditiva, ma solo una ricostruzione virtuale di una realtà fittizia al servizio del divertimento o, molto peggio, di intenti poco trasparenti di qualche forza interessata a imbrogliare la pubblica opinione.
Tutto quello che è accaduto e continua ad accadere intorno a noi è mediato continuamente da mezzi tecnici, punti di vista, ideologie e persino malafede. Nel mondo predigitale poteva accadere soprattutto a livello di trasmissione verbale o scritta, quantunque manipolazioni di immagini fotografiche o filmiche fosse pure possibile, sia pure disponendo di mezzi tecnici sofisticati. L’illusorietà del reale è stata indicata con lucidità da Michelangelo Antonioni in Blow up e da tanti altri visionari prima e dopo di lui.
Oggi realtà apertamente fantastiche ma visivamente plausibili come quelle degli Avengers o dei Vichinghi entrano in casa nostra senza neanche più un’ombra di sorpresa da parte nostra. Nessuno di noi pensa che i Vichinghi possano davvero essere tornati o che i supereroi esistano e, malgrado ciò, tendiamo a non farci alcuna domanda sulle immagini che quotidianamente media di ogni tipo immettono nel nostro sistema nervoso attraverso i nostri sensi. E’ come se la capacità critico-analitica del nostro cervello (quella che geneticamente ci fa decidere se scappare o lottare) fosse stata anestetizzata dalla schiacciante sovrabbondanza di immagini tanto plausibilmente iper-reali quanto improbabili se ponderate solo per un secondo.
E’ quanto accaduto recentemente in una diretta tv, per esempio, dove Mentana e Greco, due giornalisti di lungo corso, si sono ritrovati spiazzati e senza parole di fronte delle immagini di un film distopico perfettamente coerente – seppure in modo palesemente esagerato – con le immagini vere della invasione di Capitol Hill, a Washington. Non ho idea del perché le immagini di quel film fossero diffuse in quel momento sui canali internazionali ma posso ipotizzare che si trattasse di una citazione filmica di una situazione preconizzata anni prima. Chi se ne poteva rendere conto, mescolando quelle immagini paradossali con quanto realmente stava avvenendo in America, uno sciamano con le corna dentro al Parlamento?
Similmente, tutte quelle persone aizzate alla rivolta, lo sono state a causa di una loro erronea lettura della realtà fattuale, lettura fornita e garantita loro da qualcuno che, allo stesso modo, legge quella realtà interpretandola a proprio uso e consumo, creandone un clone improbabile, Donald Trump.
Il nuovo mondo digitale in questo ultimo ventennio ha contribuito enormemente a queste letture distorte del reale creando, come diretta conseguenza, miti, convinzioni e vere e proprie religioni come QAnon. Solo in Italia la ricerca di video sulla teoria cospirazionista restituisce oltre otto milioni e trecentomila risultati.
I latini descrivevano come abstracta quidquid credat intellectus de rei veritate (ossia ‘ciò che l’intelletto crede circa la verità della cosa’), cioè qualcosa che non esiste altrove se non nella testa di chi lo crede. Oggi, purtroppo, non è più così e qualunque ‘credenza’ diventa verità, grazie anche al fattore di moltiplicazione esponenziale che i social (altro frutto della digitalizzazione del mondo) danno a qualunque teoria, per quanto strampalata.
A volte, sono teorie inoffensive e persino divertenti, come i milioni di fedeli in tutto il mondo che hanno abbracciato il Pastafarianesimo, la religione del Mostro di spaghetti, ma a volte diventano pericolose, come nel caso dei negazionisti dei vaccini. O degli invasati di QAnon.
Se c’è un responsabile di questa situazione si chiama – paradossalmente – progresso tecnologico-scientifico. Ha portato incredibili, impensabili miglioramenti alla vita dell’essere umano, a cominciare dai vaccini, ma è come se al suo stesso interno covasse un virus (così di moda ora) che è quello dell’autodistruzione dell’umanità.
Se credete all’esistenza dei vichinghi redivivi in tv, potete pensare che si tratti dell’eterna lotta tra Thor e il perfido Loki.