Alla fine Giulio Gallera è fuori dalla giunta della Lombardia. Dopo che per giorni ha tenuto sotto scacco il rimpasto voluto da Matteo Salvini, per lui non ci sarà nessun nuovo assessorato. Gli è stato offerto un posto da sottosegretario, ma lui ha rifiutato, lottando per una posizione di più alto rango finché ieri in tarda serata è arrivato il verdetto definitivo sulla sua esclusione: nel ballottaggio tutto interno a Forza Italia, l’ha spuntata Alessandro Mattinzoli che, seppure con un ruolo ridimensionato, rimarrà in giunta. A Gallera, che tornerà in consiglio regionale, sono costati i mesi di pasticci nella gestione dell’emergenza Covid, soprattutto le accuse di disorganizzazione sulle vaccinazioni antinfluenzali e la partenza flop di quelle anti Covid, da lui addebitata alle “ferie dei medici”, motivazione contestata pure dal centrodestra. Prenderà il suo posto da assessore del Welfare Letizia Moratti.
Un colpo a sorpresa concordato con Silvio Berlusconi, che consentirà a Salvini di commissariare di fatto il governatore Attilio Fontana, la cui gestione della Lombardia in questi mesi ha causato più di un malumore tra gli amministratori locali del Carroccio. Moratti, infatti, è anche la nuova vicepresidente della Regione e le sono stati garantiti ampi margini di manovra in ambito sanitario: saranno sotto la sua responsabilità la gestione della campagna vaccinale anti Covid e la revisione della riforma Maroni, che in questi mesi ha mostrato tutte le sue pecche e di recente è stata bocciata dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, tanto che il ministro della Salute Roberto Speranza ha dato alla Lombardia 120 giorni per modificarla.
Il resto della nuova squadra è stato annunciato oggi in poco più di cinque minuti di conferenza stampa senza domande da Fontana, che è uscito da giorni di silenzio: “Abbiamo voluto concentrarci per mettere nuove forze, fresche, per continuare a guardare con determinazione al futuro della nostra regione e per fare in modo che la Lombardia possa ricominciare a correre, con la stessa forza con cui ha corso negli scorsi anni”. Mentre all’ormai indifendibile Gallera dedica pochissime parole: “Ha svolto un lavoro molto pesante in questi ultimi mesi, era particolarmente stanco e ha quindi condiviso un avvicendamento”. Confermato l’ingresso in giunta dei leghisti Alessandra Locatelli e Guido Guidesi, che lasceranno il loro posto in Parlamento. La prima, ex ministro per la Famiglia del primo governo Conte, prenderà il posto della compagna di partito Silvia Piani come assessore a Famiglia e Pari opportunità, cui verranno aggiunte le deleghe a Solidarietà sociale e Disabilità. Mentre Guidesi, originario di Codogno ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del Conte I, sostituirà Mattinzoli come assessore allo Sviluppo economico, con la responsabilità aggiuntiva di gestire i fondi che arriveranno in regione col Recovery plan e i ristori. A Mattinzoli andrà la delega a Casa e Housing sociale, mentre l’altro forzista Fabrizio Sala, attuale assessore a Ricerca, Innovazione e Università, che cede la vicepresidenza alla Moratti, verrà compensato con le deleghe aggiuntive a Semplificazione e Istruzione. Quest’ultima arriva dall’assessorato della compagna di partito Melania Rizzoli, che mantiene Formazione e Lavoro.
Tra gli assessori leghisti, Stefano Bruno Galli resiste come assessore ad Autonomia e Cultura. Era questo l’altro nodo irrisolto sino a ieri, perché da giorni Galli era dato per retrocesso al ruolo di sottosegretario, ma alla fine è riuscito a far pesare l’essere stato, nella passata consiliatura, capogruppo della lista Maroni e numero uno dell’Associazione Maroni presidente, ruolo in cui ha compiuto operazioni per cui ora è indagato dalla procura di Genova nell’inchiesta sui 49 milioni. Esce invece Martina Cambiaghi, della cui delega allo Sport si occuperà l’ex olimpionico Antonio Rossi, che non diventa assessore ma resta tra i sottosegretari insieme a Fabrizio Turba e Alan Christian Rizzi, ai quali si aggiunge il consigliere azzurro Marco Alparone. Stefano Bolognini, vicinissimo a Salvini, lascia le deleghe a Politiche sociali, abitative e disabilità per prendere quelle di Sviluppo della città metropolitana, Giovani e Comunicazione: in sostanza avrà un ruolo centrale nella preparazione della prossima corsa per la poltrona di sindaco di Milano. Confermati nei rispettivi ruoli gli altri assessori: Fabio Rolfi, Raffaele Cattaneo, Davide Caparini, Massimo Sertori, Claudia Maria Terzi, Riccardo De Corato, Pietro Foroni e Lara Magoni.