Tecnologia

Acqua calda per ricaricare le batterie? La Cina lavora all’adattamento di tecnologie spaziali

Alcuni ricercatori della China Academy of Launch Vehicle Technology stanno lavorando per adattare una tecnologia di origine spaziale, un chip in grado di convertire il calore dell'acqua calda contenuta in un'apposito thermos in energia elettrica per ricaricare le batterie dei dispositivi mobili.

Ricaricare lo smartphone – ma anche il tablet, la fotocamera o il notebook – con un semplice thermos di acqua calda? In Cina ci stanno pensando, ma a che pro? La risposta è sempre la stessa: negli ultimi anni i dispositivi mobili sono diventati sempre più potenti e versatili, ma la tecnologia delle batterie non si è mai evoluta per supportare adeguatamente tali capacità. Poter ricaricare il nostro device anche in mobilità sta diventando quindi un elemento chiave, ma in alcune situazioni l’accesso all’energia elettrica potrebbe non essere disponibile. Ecco allora l’idea in sviluppo presso la China Academy of Launch Vehicle Technology: adattare la tecnologia termoelettrica al quotidiano.

Quest’ultima infatti consente di ricavare l’energia elettrica dalla differenza di temperatura. Nello spazio si utilizza per recuperare l’energia termica persa, al fine di ricaricare le batterie dei mezzi spaziali. Nelle intenzioni invece, molto più semplicemente, si potrebbe realizzare una speciale borraccia in cui il calore dell’acqua sia convertito in energia elettrica, ricaricando così piccole batterie.

La borraccia sarebbe infatti dotata di un tappo con uscita USB per interfacciarsi direttamente col dispositivo tramite un cavo, e realizzata con speciali materiali isolanti ultraleggeri, questo per compensare i 200 grammi di peso che avrebbero i componenti elettronici necessari a convertire il calore in energia, che altrimenti aumenterebbero eccessivamente il peso dei thermos classici.

Secondo i ricercatori del team che sta lavorando alla messa a punto di tale tecnologia, attualmente sarebbe possibile guadagnare 20 o 30 minuti di autonomia utilizzando circa mezzo litro di acqua bollente: non molto, ma abbastanza da fare la differenza in situazioni dove collegarsi a una presa elettrica è impossibile.

I ricercatori stanno ora cercando di avviare collaborazioni con imprese eventualmente interessate, per riuscire a portare il concept sul mercato. Secondo le previsioni il prodotto potrebbe avere un prezzo compreso tra 150 e 200 yuan, pari a circa 25 dollari.